Polemiche per Vitalone L'appello è stato bloccato

Polemiche per Vitellone L'appello è stato bloccato Assoluzione definitiva per decisione del pg di Roma Sesti Polemiche per Vitellone L'appello è stato bloccato Il fratello del deputato de era accusato di millantato credito nei confronti di Calvi ROMA — C'è polemica negli uffici giudiziari di Roma per un'Iniziativa del procuratore generale Franz Sesti, il cui nome viene fatto con sempre maggiore insistenza tra i possibili e futuri candidati alle funzioni di giudice costituzionale. Avvalendosi di una precisa norma di legge e usando un potere insindacabile, 11 magistrato ha rinunciato all'appello proposto dal pubblico ministero ni udienza contro la sentenza di assoluzione dell'avvocato Wilfredo Vitalone, fratello del senatore democristiano. La decisione ha suscitato qualche serpresa per due motivi: non ci sono precedenti in materia ed ha la conseguenza d: rendere definitiva la sentenza del tribunale. Come dire che il «caso Vitalo-' ne» è chiuso e nessun giudice della Repubblica potrà mai mettere In dubbio l'assoluta estraneità dell'ex imputato nell'episodio che lo vide incriminato di millantato credito al danni di Roberto Calvi. Secondo l'accusa, Wilfredo Vitalone si era fatto consegnare dal banchiere milanese una forte somma di danaro (ed un'altra, assai più cospicua, aspettava di incassarla) col «pretesto di dover comprare il favore dei magistrati che indagavano su Calvi». Il tribunale ha smontato punto per punto questa tesi sostenendo che Calvi dai giudici romani non aveva gran che da temere e quindi non era pensabile che avesse messo in conto di sborsare alcuni miliardi per nulla. Quanto ai testimoni che, all'epoca, sostennero che una parte del danaro era stata versata ed un'altra promessa, non sono credibili oppure hanno ritrattato. 'Tutto il resto — si legge nella frase finale della sentenza — appartiene alle dicerie ed alle magioni di persone più o meno interessate, che per evidenti ragioni di giustizia non possono e non debbono essere in alcun modo utilizzate o prese in seria considerazione». Fin qui la vicenda, scivolata sui binari della più assoluta correttezza formale. La sentenza di assoluzione è stata impugnata dalla procura di Roma. Nessuna impugnativa è stata invece presentata dalla procura generale. La settimana scorsa il tribunale ha depositato la motivazione ' della sentenza ed il pubblico ministero di udienza, che aveva chiesto la condanna dell'ex imputato ad 1 anno e 8 mesi di reclusione, si accingeva a preparare quelli che vengono definiti i motivi di appello. La spiegazione cioè, in fatto e in diritto, perché un processo deve essere rifatto. A sorpresa, 11 procuratore generale ha rinunciato al suo potere di esercitare l'azione penale, vanificando cosi l'iniziativa del pubblico ministero. E ciò prima ancora di conoscere quali argomentazioni 11 rappresentante della procura Intendeva addurre a sostegno della colpevolezza dell'ex imputato. Le prime reazioni sono giunte dalla sezione romana di «Magistratura democratica», la corrente di sinistra dell'associazione. In un comunicato è detto che «Md» non vuole esprimere un giudizio sulla vicenda per evita¬ re nuove querele del fratelli Vitalone, ma, con sottile ironia, si congratula con l'avvocato Wilfredo per lo scampato pericolo. Il documento spiega di non potere estendere le congratulazioni al procuratore generale per la sua iniziativa: 'Magistratura democratica — precisa la nota — non intende contestare l'esercizio di un potere che, pure, è un residuo dell'ordinamento gerarchico all'interno della magistratura, ma la violazione delle regole dello stesso procuratore generale poste per l'esercizio di tale potere: la rinuncia infatti, secondo disposizioni interne, poteva essere espressa solo dal sostituto procuratore generale delegato al visto della sentenza-. E conclude augurando a Sesti una sollecita nomina a giudice costituzionale, r. m.

Persone citate: Franz Sesti, Roberto Calvi, Vitalone, Wilfredo Vitalone

Luoghi citati: Roma