Presto toccherà anche ad altri
Presto toccherà anche ad altri Dopo il blitz della Finanza contro l'evasione fiscale in 306 negozi Presto toccherà anche ad altri 11 procuratore aggiunto Marzachì: «Ci saranno nuovi capitoli, sarebbe ingiusto colpire solo artigiani e commercianti» C'è un pentito anche fra i presunti evasori? Il procuratore aggiunto Marzachì sorride: «No, non è un pentito. E' uno dei 306 inquisiti che stamane ha mandato da noi II suo difensore per avere una copia della contabilità 'nera' che gli abbiamo sequestrato: "Il mio cliente sta preparando la denuncia dei redditi e questa volta non vuole commettere più errori"». Resterà un caso Isolato o, come si augurano in Procura, la vasta operazione ordinata l'altro giorno avrà un effetto «positivo» sulle dichiarazioni che si stanno presentando in questi giorni? Ammette un magistrato: «Si potrà valutare l'utilità della nostra iniziativa quando confronteremo le denunce dell'85 con quelle dell'anno precedente. Si capirà allora se saremo riusciti a convincere gli evasori anche incalliti a mettersi in regola». L'operazione dell'altro giorno che ha impegnato 1500 finanzieri In 500 perquisizioni, non resterà isolata. Spiega Marzachi: «Ci saranno nuovi capitoli e riguarderanno altre categorie di lavoratori autonomi. D'altra parte sarebbe stato Ingiusto colpire soltanto commercianti e artigiani». Ma come si è arrivati al blitz? Semplice: dal sacchi ammucchiati in corso Bolzano In partenza per l'anagrafe tributarla a Roma, nel giugno scorso gli Inquirenti hanno prelevato I dati più significativi delle denunce presentate dai torinesi. Una società d'informatica Incaricata dal Comune li ha poi memorizzati. Aggiunge Marzachi: «Abbiamo confrontato questi dati con i risultati degli accertamenti della Finanza presso autosaloni, agenzie di viaggi e immobiliari, Fra ed altri enti. Infine è stato stilato l'elenco dei 306 che hanno ricevuto la comunicazione giudiziaria». Come ha spiegato un giudice, contro i 306 inquisiti sono stati raccolti soltanto Indizi di reato: dagli interrogatori e da altri accertamenti sarà possibile stabilire se si tratta di veri evasori. Nessuno può essere definito già ora colpevole; quelli che hanno ricevuto la comunicazione giudiziaria ed hanno subito la perquisizione delle Fiamme Gialle potranno chiarire la loro posizione e risultare Innocenti: per questo non sembra opportuno pubblicare i loro nomi. Ha detto ieri mattina II procuratore Marzachi: «Rivelare l'identità degli indiziati in questo momento può danneggiare la loro attività economica». E non mancano neppure le prime critiche al blitz. Gli avvocati lamentano che il decreto del magistrati consentiva la perquisizione anche negli studi dei legali. In Procura precisano: «Se un indiziato ci dice che la sua documentazione fiscale si trova presso lo studio di un legale, ci pare logico che la Finanza vada a chiederla all'avvocato. Se questi non la consegna allora si può anche perquisire l'ufficio ma solo per cercare il fascicolo fiscale di quel cliente». Lamentele anche dal parlamentari missini Martinat e Boctti Villanis che in un'interrogazione al ministro delle Finanze criticano le modalità della perquisizione. Nino Pietropinto
Persone citate: Boctti Villanis, Martinat, Marzachi, Marzachì, Nino Pietropinto
Luoghi citati: Roma
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