Pure una maga tra gli «infedeli» di Claudio Cerasuolo

Pure una maga tra gli «infedeli» Pure una maga tra gli «infedeli» Uno degli inquisiti: «Se l'evasione è così grande, giusti i controlli» Il titolare di un elegante negozio di abbigliamento del centro ha accolto la visita dei finanzieri con flemma britannica: -Alla contabilità e alla mia dichiarazione dei redditi ci pensa il commercialista-. Sui motivi che hanno provocato la perquisizione dichiara al cronista: -Non credo siano venuti qui perché possiedo una Porsche del '72. Se le cifre sulla presunta evasione pubblicate dai giornali sono reali i controlli sono necessari-. Diversa la reazione di una nota maga, prodiga di consigli per problemi di tutti i generi. Nelle sue previsioni per l'85 non c'era l'accertamento fiscale: è sbiancata in volto c ha assistito sgomenta alla perquisizione. Dal terminale delle banche è giunta la conferma che gli incassi dichiarati sono molto al di sotto di quelli reali. Più pronta di spirito una sua collega, cartomante di una cittadina della cintura, che per l'83 aveva dichiarato di aver guadagnato meno di 5 milioni. Dall'esame dei conti correnti il suo reddito supererebbe i 150 milioni. La cartomante ha cominciato a guardare fissamente il sottufficiale che comandava la pattuglia: -Lei ha uno strano neo sulla tempia. Dovrebbe farsi visitare, forse è qualcosa di grave-. Il militare non ha battuto ciglio. O, comunque, ha ben dissimulato l'eventuale disagio provocato dalla frase sibillina e ha continuato il suo lavoro. Tra i titolari di ditte il pri¬ mato della «dichiarazione più incredibile» spetta forse al commerciante che per l'83 ha denunciato un reddito di 4 milioni, mentre 11 suo volume d'affari sembra si aggiri Intorno ai 700 milioni. Ha accolto l'invito del militari che gli consegnavano la comunicazione giudiziaria e ha telefonato subito a un penalista. La tempestività con cui hanno agito le Fiamme Gialle ha portato in qualche caso al rinvenimento della prova del reato: nell'abitazione di un cartolaio, 1 finanzieri hanno trovato contabilità «nera». La casistica dei presunti evasori offre un campionario quanto mal vario di umanità. Un fotografo risulta proprietario di tre appartamenti e di una barca. Guarda sconsolato le strisce di provini appese alle pareti, non riesce a trovare nessuna delle foto richieste dai clienti. Ogni tanto si lascia sluggire sospiri che assomigliano a gemiti. Dopo la visita dei finanzieri è andato al pronto soccorso e non si è ancora ripreso: -Ho lavorato per tutta una vita. Sono arrivato qui nel '63 e ho trovato un buon lavoro come ispettore di vendite. Mi è capitata un'occasione e ho aperto il negozio, facendomi prestare i soldi da parenti e amici. Con le tre case che ho comprato per i miei tre figli è accaduta la stessa cosa: ho chiesto prestiti alle banche e a un usuraio. In realtà, io sono proprietario di debiti: ma come farò a dimostrarlo al fisco?-. Nel negozio di ottica, marito e moglie (c'è anche un commesso) si guardano sconsolati: -Sono stati molto corretti e gentili ina non è stato piacevole. In casa hanno preso le scritture contabili, le hanno imballate in uno scatolone che hanno affidato alla nostra custodia. Nella cassetta di sicurezza in banca c'erano i soliti oggetti d'oro di famiglia: una sterlina, la catenina d'oro. Hanno trovato un assegno di 400 mila lire per un alloggio da affittare in Sardegna quest'estate. Da molti anni non facciamo una vacanza, teniamo sempre aperto anche in agosto-. Ma quanto avete dichiarato di reddito per l'83? «Dodici milioni». Claudio Cerasuolo

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