Mamma Ebe avrà sì l'aureola ma deve viaggiare in cellulare

Mamma Ebe avrà sì l'aureola ma deve viaggiare In cellulare Per raggiungere la casa dove trascorrerà gli arresti domiciliari Mamma Ebe avrà sì l'aureola ma deve viaggiare In cellulare Accolta con entusiasmo dalle compagne di carcere «comuni»; tiepide invece le politiche Dopo la clemente condanna in Corte d'appello, «mamma Ebe» è tornata alle Nuove come una trlònfatrlce. Quando, martedì sera, ha varcato 11 cancello che immette nella sezione femminile, è stata accolta da un urlo: -Ehi, ragazze, ecco la santa-. L'urlo è salito al ballatolo sul quale s'affacciano le celle delle detenute per reati comuni, ha raggiunto il secondo plano, dove sono isolate le terroriste. Quasi tutte le recluse erano già nelle celle: attraverso gli spioncini alzati, le «comuni» hanno strepitato emozione, incoraggiamenti e gioiosa invidia per la fortunata compagna che, insieme con la riduzione degli anni di prigionia, aveva ottenuto gli arresti domiciliari. Più parco il tributo di congratulazioni e felicitazione delle «politiche». Emozionata, stanca, sebbene non più la figura spettrale che poco prima s'era offerta in aula al giudici e alla folla del fedeli, «mamma Ebe» ha pianto sul capelli delle donne con le quali divide la piccola infermeria del braccio, ha risposto al saluti di tutte le altre a lei Invisibili: -Domani, vi abbraccerò. Non vi dimenticherò mai-. Per la fondatrice della comunità «Opera Pia Gesù misericordioso» però il momento degli addii non è ancora arrivato: quello che doveva essere l'ultimo giorno dietro le sbarre è trascorso nell'attesa di un'intervista televisiva e nella convinzione di un immediato ritorno a casa, a S. Baroni o in provincia di Pistoia. Attesa e convinzione deluse. L'appuntamento con le telecamere ed Enzo Biagi è andato in fumo quando il giornalista e la troupe erano già alle Nuove: il giudice di sorveglianza Fornace non aveva concesso l'indispensabile permesso. La partenza dalla prigione è stata rinviata da intoppi burocratici. Gli e n è l o i n a i arresti domiciliari non significano libertà, per la legge •mamma Ebe» è sempre una detenuta, potrà raggiungere S. Baronto soltanto su un cellulare del carabinieri: la traduzione dovrebbe avvenire stamane. Da parecchi mesi la «santa» è nel vecchio carcere di corso Vittorio: malata, sofferente, è sempre stata ricove- rata nell'infermeria. Racconta una vigllatrlce: -Tranquilla, imperiosa con chi l'ascolta, petulante se non le si dà retta, Ebe Giorgini ha sempre cercato di imporre la sua aureola sulle compagne. Tra quelle più sprovvedute o disperate, credulone, sono la maggior parte, ha incontrato largo credito. Tiepide o sarcastiche, invece, le politiche; non tanto perché sono separate dalle comuni, nel braccio i contatti verbali sono sempre possibili, quanto perché sono le recluse più acculturate-. Un'altra vigllatrlce descrive la «santa» come -prevaricatrice, nevrastenica, con una parlantina... Recentemente il professor Umberto Dianzanl, medico e rettore dell'Università, ha tenuto nella sezione femminile una conferenza sui tumori e sulla prevenzione: la Giorgini, che è stata operata' di tumore, non la smetteva di intervenire, ha tentato di in-~ centrare il dibattito sui suoi mali, ha finito col riuscirci in pieno. Problemi ne ha dati pure lei, niente di grave comunque. Impressionante la mole della sua corrispondenza, quante lettere ogni giorno-. Non poche sono di ex compagne di sventura: addirittura, una di queste donne, è convinta di essere stata assolta al processo perché «toccata» in cella da «mamma Ebe». Sono stati intanto scarcerati i due pseudoseminaristi Fabio De Sanctis e Gabriele Casotto e don Francesco Tognacca. Per tutta la durata del giudizio in Corte d'appello sono stati custoditi nel secondo braccio, quello meno turbolento delle Nuove. Nello stesso settore, mesi fa, erano finiti altri «seminaristi». -Uno — racconta l'avv. Foti — era in cella con un mio cliente accusato di spaccio di droga. Uscito di galera, il seminarista non s'è dimenticato del mio cliente, pochi giorni fa è venuto in studio, ha consegnato una busta con dei soldi per lui-, Claudio Giacchino 1(1 •■ lllltMIItl II Itili IDI ■•IIIIIÌIII1IIIII1IIIIIIII ■■■■■ a Mninnia Kbe lascia l'aula di giustìzia salutando con un gesto della mano i fedeli che applaudono

Persone citate: Claudio Giacchino, Ebe Giorgini, Enzo Biagi, Fabio De Sanctis, Foti, Francesco Tognacca, Gabriele Casotto, Gesù, Giorgini

Luoghi citati: Pistoia