Da Mosca Rajiv Gandhi scaglia solo frecciate contro l'America di Fabio Galvano

Da Mosca Rajiv Gandhi scaglia solo frecciate contro l'America Firmati due accordi con Gorbaciov, una piazza intitolata a Indirà Da Mosca Rajiv Gandhi scaglia solo frecciate contro l'America DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Atteso alla riconferma degli stretti legami instaurati da sua madre Indirà con l'Unione Sovietica, il primo ministro indiano Rajiv Gandhi non ha voluto deludere la leadership del Cremli-, no: -Imiei colloqui — ha detto a conclusione di un secondo incontro con Oorbaclov — hanno rafforzalo le nostre relazioni e favorito la .causa della pace. (...) La nostra amicizia si è sviluppata ed è maturata». -Quell'amicizia — ha poi aggiunto — «ori è diretta contro nessuno». E' stata una delle poche battute rassicuranti rivolte agli Usa, dove egli sarà in visita il mese prossimo; per il resto le sue dichiarazioni nei confronti di Washington, pronunciate durante un'affollata conferenza stampa, non potevano che accattivargli le simpatie del sovietici. Egli ha accusato gli Usa, per esemplo, di non adoperarsi a sufficienza per impedire lo sviluppo di una bomba atomica pakistana: «Gii Usa vogliono tenere un occhio chiuso», ha detto. Ha criticato l'embargo della Casa Bianca contro 11 Nicaragua. Ha denunciato 11 programma per le armi spaziali varato da'j Reagan. A chi gli domandava un commento alla tesi sovietica, secondo la quale la politica dell'Urss mira alla pace mentre quella di Washington la minaccia, Gandhi ha voluto sottolineare l'atteggiamento delle superpotenze di fronte alla -dichiarazione di Delhi» sul disarmo (varata l'anno scorso nella capitale indiana da sei leader non allineati e di sinistra): -L'Urss — ha detto — ha accolto quella dichiarazione, gli Stati Uniti non si sono neppure curati di esaminarla». Gandhi ha si detto che i rapporti dell'India con gli Usa -sono buoni», che egli spera di sviluppare un dialogo con Reagan e di ottenere da Washington «più» di tutto (tecnologia, scambi culturali, rapporti commerciali); ma a chi gli domandava se l'India sarà disposta a qualche concessione politica per favorire lo sviluppo del rapporti economici, ha risposto seccamente: -Non accettiamo compromessi sulla nostra posizione». E' sufficiente a indicare sotto quali ombre si presentino 1 suol Imminenti colloqui con Reagan; a meno che certe dichiarazioni men che amichevoli nei confronti degli Usa, come suggeriscono taluni osservatori diplomatici, possano essere dettate unicamente da contingenti motivi d'opportunità politica. Se cosi fosse, non è apparso con grande chiarezza; né l'atteggiamento del Cremlino, che ha riservato all'ospite un'accoglienza davvero calo-i rosa (Ieri è stata anche inaugurata una piazza di Mosca intitolata a sua madre Indirà), sembra voler sottolineare altro che soddisfazione, dopo 1 timori di un allontanamento indiano dagli stretti legami dell'amicizia sovietica. Non solo nei suoi riferimenti agli Stati Uniti, ma anche parlando di Afghanistan (ha denunciato -interferenza e assistenza dal Pakistan per i ribelli.) e di Cina (le difficoltà della normalizzazione) non ha detto nulla che potesse allarmare o Irritare il Cremlino. Significativi sono anche i due accordi che Gandhi ha firmato ieri con Gorbaciov. Il primo stabilisce le direttive per lo sviluppo del commercio bilaterale nel prossimi 15 anni; il secondo prevede l'apertura di una linea di credito per un miliardo di rubli (circa 2300 miliardi di lire) per finanziare la costruzione in India di stabilimenti forniti dal sovietici nei settori dell'energia e delle macchine industriali. Gandhi ha anche ammesso che la -collaborazione difensiva», cioè la fornitura di armi, -continua a migliorare. ; ma non ha indicato se quel tema sia stato trattato In modo specifico nel suol due colloqui con Gorbaciov. Fabio Galvano