Nato sul progetto «scudo stellare» manca ancoro l'Intesa Usa-alleati di Renato Proni

Nato, sul progetto «scudo stellare» manca ancoro l'Intesa Usa-alleati Nato, sul progetto «scudo stellare» manca ancoro l'Intesa Usa-alleati Weinberger: «Sollecito comunque le industrie europee a presentare le loro domande di collaborazione al più presto» Spadolini: «Per ora il governo italiano è favorevole al piano francese Eureka, sull'Sdi non abbiamo ancora deciso» DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — Al «Comitato dei piani per la difesa» della Nato non è stato compiuto alcun progresso verso una collaborazione tra gli Stati Uniti e i Paesi europei nella ricerca per 1'.Iniziativa di difesa strategica». Ogni orientamento sul progetto di Reagan dovrà attendere l'incontro dei ministri degli Esteri in Portogallo, 11 7 e l'8 giugno. Il segretario alla Difesa americano Caspar Weinberger ha detto ai colleghi che gli Stati Uniti non pongono alcuna scadenza per una risposta degli alleati sulla partecipazione al progetto di «scudo spaziale», ma s'è limitato a dire che -alcuni Paesi sono interessati e noi speriamo die essi, con le loro industrie, partecipino per sviluppare questa capacità di ricerca». Weinberger, nella conferenza-stampa conclusiva della riunione, ha dichiarato che a Washington ogni giorno si firmano contratti per queste ricerche ma ha aggiunto di non sapere se coinvolgono anche aziende europee, «/o sollecito comunque le industrie europee a presentare le loro domande al più presto possibile-. Nel tentativo di vincere le obiezioni di alcuni Paesi allo «scudo spaziale», Weinberger si è rifiutato di definirlo «un sistema di armamenti', ma ha precisato che si tratta di «uno scudo per arrestare con mezzi non nucleari i missili balistici intercontinentali fuori dall'atmosfera». Il progetto di difesa spaziale è stato anche discusso dal ministro della Difesa Giovanni Spadolini in un lungo incontro con 1 giornalisti italiani. Spadolini ha detto: -Esistono due piani distinti per questo problema. Il primo riguarda la valutazione industriale e l'eventuale collaborazione tra gli Usa e l'Europa die nessuno può arrestare. Ogni Paese europeo sta negoziando ed esiste un'ampia discrezionalità per l'industria nell'Occidente nel prendere decisioni autonome mentre per la creazione di consorzi occorre il consenso dei governi.. C'è poi, ha aggiunto il ministro della Difesa, il plano militare, con l'incidenza dello «scudo stellare» sulle attuali strategie, ma questo appare più lontano nel tempo per la sua definizione, benché ci sia un legame diretto con 1 nego-, ziati di Ginevra sulla limitazione delle armi atomiche. Spadolini ha precisato: «Il problema per l'Europa resta quello della pregiudiziale dell'Iniziativa di difesa strategica sulla riduzione negoziata degli armamenti. Noi non vogliamo che la "SDÌ" compro-* metta la discussione e il negoziato di Ginevra. Ma la ricerca sulla difesa spaziale viene condotta anche dall'Unione Sovietica in maniera talvolta convergente. L'importante è evitare una rottura dei negoziati tra il timore dell'Urss per una situazione che non è reale e la speranza degli Usa che non è ancora realtà». Ma funzionerà questo «scudo stellare» al cento per cento contro salve di missili che potrebbero comprendere fino a 10 mila testate atomiche? Spadolini ha detto: -Non possiamo conoscere ora la sua eventuale efficacia. Gli stessi esperti americani sono divisi tra loro». E l'Europa non resterebbe indifesa davanti ad eventuali attacchi con mìssili di crociera, razzi tattici e* bombardieri con armi atomiche? Spadolini ha detto di rendersene ben conto, ma ha aggiunto che gli Stati Uniti pensano di applicare la difesa spaziale «ad altri sistemi», quindi alla difesa dell'Europa.. Ma Spadolini è favorevole personalmente o no alla «SDÌ»? Il ministro ha risposto: -Per ora, il governo italiano è favorevole al progetto Eureka di ricerca scientifica in sede Cee con fini civili ma che avrebbe anche ricadute militari, mentre non abbiamo ancora una posizione definitiva sull'SDI». Comunque, 11 governo italiano sta già defi¬ nendo la lista delle industrie di punta che potrebbero partecipare alla ricerca spaziale con gli americani, e sta studiando anche gli aspetti relativi al suo finanziamento. In certi settori, ha detto Spadolini, la ricerca rilevante allo «scudo spaziale» è infatti già in corso anche in Italia. Nel suo Intervento al «Comitato dei plani per la difesa», Spadolini ha dichiarato che le ricerche spaziali strategiche «rientralo in quel progresso inarrestabile delle scienze die è comune agli Stati Uniti e all'Unione Sovietica». Tutto lascia pensare, dunque, che il governo italiano non si sia ancora impegnato per la partecipazione alla ricerca per lo «scudo spaziale» ma che il suo orientamento in linea di massima sia favorevole. Tale orientamento si preciserà meglio se sarà raggiunta una posizione comune europea e se saranno rispettati gli interessi e le finalità politiche della nostra nazione. Renato Proni