Ai giovani la casa agli anziani i Bot

Ai giovani la casa, agli aniiani i Bot Uno studio Doxa su come cambiano i risparmi degli italiani Ai giovani la casa, agli aniiani i Bot ROMA — Il chiodo fisso re-' sta sempre la casa, sull'acquisto della quale investe i propri risparmi il 47,5 per cento delle famiglie. Ma il profilo, del risparmiatore italiano ha subito negli ultimi anni, stando ai dati elaborati dalla Doxa e dal Centro Einaudi su indicazione della Banca Nazionale del Lavoro, profondi mutamenti. Dal rapporto illustrato ieri al Centro di documentazione economica per giornalisti, emerge soprattutto un risparmiatore più informato, meno disposto a farsi condizionare da offerte magari allettanti, ma che non comprende a fondo. Ma se il 70-75 per cento degli intervistati sa tutto sul rendimento del Bot e del Cct, c'è ancora un 40 per cento di italiani che non conosce la consistenza degli interessi pagati Halle banche sul conti Dimunisce la fiducia sul sistema pensionistico, cresce quella sui titoli di Stato, che vengono considerati il sistema più sicuro per garantirsi una vecchiaia tranquilla. Mentre i giovani puntano quasi tutto sulla casa, gli anziani sono più inclini ad investimenti che offrano maggiore mobilità e garanzie di investimento, come appunto i Bot e i Cct: il «desiderio» di acquistarli è aumentato del 18% dal 1982. Per lo stesso motivo non godono di molta popolarità le assicurazioni vita: at risparmiatori piace di più la garanzia di un rendimento continuo che quello di una liquidazione, anche elevata, ma definitiva. A questo proposito bisogna però sottolineare che la ricerca fa riferimento al 1983, quando le polizze vita con rendita vitalizia non erano ancora molto diffuse. Il secondo rapporto sul «Rispannio e risparmiatori in Italia» conferma inoltre la forte inclinazione degli italiani a investire parte del proprio denaro, un primato che nel mondo è insidiato soltanto dai giapponesi: in Italia risparmiano due terzi delle famiglie. La preferenza per la casa, ha sottolineato il presidente della Banca Nazionale del Lavoro, Nerio Nesi, intervenuto alla presentazione dello studio insieme con il professor Tancredi Bianchi della Bocconi di Milano, conferma che l'attenzione dei risparmiatori è concentrata sul risparmio garantito che li porta così ad ignorare, per esemplo, l'esistenza di sacche geografiche di sottoremunerazione, o sopraremunerazione, dei conti correnti bancari. E da chi si fa consigliare il risparmiatore? Il rapporto privilegiato è ancora con le banche (43,1 per cento degli intervistati), mentre sì equivalgono i consigli di un commercialista (16,8) e quelli occasionali di amici e parenti che hanno già avviato una formula di investimento (15,0). Un italiano su dieci si affida invece alle indicazioni di giornali e riviste, considerati una attendibile fonte di consulenza economico-finanziaria. Ma nella maggior parte del casi (59 per cento) l'italiano preferisce ascoltare molti pareri, e decidere poi da solo a chi affidare i propri risparmi. E una volta deciso, si rivela conservatore, e solo in rarissimi casi smobilizza un investimento per passare ad un altro.

Persone citate: Nerio Nesi, Tancredi Bianchi

Luoghi citati: Italia, Milano, Roma