II governo diviso sullo Sme Craxi: lo vendita va rivista di Emilio Pucci

II governo diviso sullo Sme Craxi: lo vendita vo rivisto Ieri si è sfiorata la crisi, oggi il caso discusso al Parlamento II governo diviso sullo Sme Craxi: lo vendita vo rivisto ROMA — La cessione della Sme, la finanziaria alimentare dell'Irl, alla Buitoni di Carlo De Benedetti è ormai un caso politico e si rischia una replica in grande della vicenda Maccarese. Il governo deve dare la' sua autorizzazione all'affare entro lunedi prossimo, ma questo termine potrebbe slittare perché è in corso una violenta battaglia tra democristiani (favorevoli) e socialisti (contrari) che vede impegnato in prima persona lo stesso presidente del Consiglio. Ieri si sarebbe addirittura sfiorata una crisi di governo. Si è vissuta una giornata particolarmente nervosa ieri a Palazzo Chigi. Dal mattino e fino a tarda sera è stato un susseguirsi di colloqui, contatti telefonici, improvvise convocazioni, concitate riunioni tecniche e ad alto livello. Craxl si è visto con il vicepresidente del Consiglio, il democristiano Forlani, il ministro delle Partecipazioni Statali, Darlda (anche lui de), e il presidente dell'Irl, Romano Prodi. In tutti questi incontri ha ribadito le sue forti perplessità per questa operazione. Alla fine sarebbe stata la mediazione dì Forlani a far rientrare le pregiudiziali del presidente del Consiglio. Il contratto Irl-Buitoni dovrebbe quindi avere disco verde dal governo, però dietro garanzie ed impegni certi sia da parte di chi vende sia di chi acquista. In sostanza, l'operazione sarebbe soggetta a questi vincoli: 1) non cedere il pacchetto o parte del pacchetto della nuova holding alimentare a gruppi esteri; 2) salvaguardare i livelli occupazionali di tutte le aziende interessate all'affare; 3) mantenere, soprattutto nel Mezzogiorno, l'attuale trend della produzione alimentare. Uscendo da Palazzo Chigi Darlda si è limitato a dire: «Ci hanno chiesto delle delucidazioni e noi giele abbiamo da (e». Il ministro non ha risposto ad alcuna altra domanda del giornalisti, ribadendo che ^trattandosi di' aziende con astoni quotate in Borsa il riserbo è d'obbligo». Darlda ha lasciato intendere, comunque, che 11 problema dovrà essere ancora approfondito. «Ne stiamo parlando, continueremo a parlarne'. Che la riunione non fosse stala conclusiva lo ha fatto capire chiaramente poi Craxl. «Avete risolto questo delicato problema?», è stato chiesto a Craxl e il presidente ha risposto: «Non mi pare». Domanda: ^Circola la voce die lei si è incontrato a colazione con De Benedetti. E' vero?-. Craxl ha replicato subito: «Non è vero». La vicenda dunque non può dirsi conclusa, anche perché 11 Parlamento tornerà oggi ad occuparsi della Sme. All'ordine del giorno c'è l'esame della risoluzione presentata dai deputati socialisti Piro e Sacconi che chiede al gover¬ no di congelare il contratto fino a quando non si avranno ulteriori chiarimenti sulla congruità dell'affare, su altre eventuali proposte di acquisto, sul ruolo delle banche pubbliche, sugli investimenti necessari. Precisa Sacconi: «Bisogna entrare di più nel merito dell'operazione; soprattutto con riferimento alle prospettive del settore industriale. Nell'atto di acquisto non c'è nessun impegno di De Benedetti ad effettuare gli investimenti necessari e a non smembrare le aziende alimentari Sme-Sidalm». Anche il pel ha annunciato una sua risoluzione critica. La commissione bicamerale delle Partecipazioni Statali potrebbe alla fine decidere 11 dibattito in aula. I repubblicani hanno ribadito 11 loro si alla cessione della Sme perché «fa decisione di Prodi va nella direzione giusta». . Emilio Pucci (Altri servizi a pagina 14).

Persone citate: Carlo De Benedetti, De Benedetti, Forlani, Prodi, Romano Prodi, Sacconi

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