Taranto oggi la decisione sullo sciopero dei calciatori di Salvatore Gentile

Taranto, oggi la decisione sullo sciopero dei calciatori Potrebbe anche verificarsi il ritiro dalla serie B Taranto, oggi la decisione sullo sciopero dei calciatori TARANTO — Entro questo pomeriggio i giocatori del Taranto faranno conoscere le loro decisioni: accettare le promesse e partire per Varese (dove 1 pugliesi dovranno giocare per la 16* giornata di ritorno della B) oppure proclamare uno sciopero ad oltranza che vorrà dire In pratica 11 ritiro della squadra dal campionato. Per promesse s'intende 11 pagamento di 5 mesi di stipendio arretrati. La situazione societaria non è stata regolarizzata, vale a dire non è ancora subentrato il nuovo gruppo dirigente che dovrebbe rilevare con la denominazione di Taranto F.C. Spa la vecchia società (dichiarata fallita dal tribunale) che invece è denominata A.S. Taranto Spa. «Ormai è questione di giorni — si ripete negli ambienti sportivi —. Ci sono da risolvere soltanto intoppi di ordine tecnico e procedurale, ma entro questa settimana la nuova società avrà il titolo sportivo' che è la condizione necessaria per far continuare a giocare il Taranto in Serie B». Ma in Serie B il Taranto vi rimarrà solo'per quattro settimane, visto che ormai è virtualmente retrocesso in C, perché occupa l'ultima posizione in classifica. La stagione agonistica non era nata certo sotto 1 migliori auspici. L'allenatore Gianimarinaro, artefice della promozione, dopo avere prepara¬ to la squadra nel ritiro precampionato, per divergenze con il presidente Pignatelli, non firmò 11 contratto. La squadra venne affidata al «secondo» Pinna che guidò il Taranto per tutta la Coppa Italia e le prime tre partite di campionato. Dalla quarta giornata fu assunto Becchetti, licenziato alla nona, poi arrivò Toneatto, un ex. Ancora un Interregno di Pinna (per una sola domenica) e poi nuovamente in panchina Becchetti che è tuttora alla guida dei rossoblu. Alcuni mesi fa Pignatelli interessò la . magistratura perché ci vedeva poco chiaro nel bilanci. Dall'inchiesta del giudici si sfociò al fallimento (per 6 miliardi). Chiamate in causa le precedenti gestioni dei presidenti Greco, Dlmltrl e Carelli. Vi furono anche 42 comunicazioni giudiziarie, tutte per far luce su amministrazioni ritenute poco valide. All'orizzonte del Taranto apparve allora l'ing. Vito Fasano, imprenditore edile la cui attività viene svolta soprattutto all'estero. Si dice pronto a rilevare il Taranto, versa 300 milioni al tribunale quale caparra per i 3 miliardi e 200 milioni che occorrono per acquistare la squadra (la stima del parco giocatori è stata fatta dal d.s. del Lecce, Mimmo Cataldo). Ma si attende il «titolo sportivo», altrimenti il Taranto (per colpa del fallimento) deve ricominciare da zero, vale a dire dai dilettanti della Terza Categoria. La settimana scorsa c'è stato un incontro tra ring. Fasano, 11 curatore fallimentare avv. Pietro Monopoli con il presidente della Lega Antonio Matarrese e quello della Flgc Sordillo. Tutto sembra andare per il verso giusto, ma ci vogliono altri giorni per completare tutte le procedure. Intanto 1 giocatori già alla vigilia dell'incontro casalingo di domenica scorsa con 11 Bologna, minacciano lo sciopero. Poi l'ultimatum viene spostato a domani: «Non c'è l'abbiamo con ling. Fasano —- dice Biondi, anche a nome dei compagni — ma abbiamo sollevato la questione per poter accelerare l'iter della concessione del titolo sportivo. D'altra parte, anche noi abbiamo le nostre esigenze e ormai siamo senza stipendio da oltre cinque mesi'. Salvatore Gentile

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