Talassemia la vittoria è più vicina

Talassemia, la vittoria è più vicina Talassemia, la vittoria è più vicina La talassemia è una malattia ereditaria trasmessa ai figli da genitori portatori sani del gene talassemico. E' detta anche anemia mediterranea perché è particolarmente frequente nel bacino mediterraneo: si calcola che in Italia ci siano più di 2.000.000 di portatori e circa 7000 malati. Questa malattia è diventata un grave problema sociale anche per il Piemonte. Mentre in passato interessava' prevalentemente le zone meridionali insulari e il delta padano, ora si è verificata una particolare concentrazione nelle zone industriali del Nord. Nella ìioslra città i portatori sani sono il 4% della popolazione e nasce un nuovo bambino malato ogni 2500 rtati. La talassemia si manifesta fin dai primi mesi di vita con una grave anemia. Non esiste purtroppo una terapia che guarisca definitivamente e i bambini possono sopravvivere solo se effettuano regolari trasfusioni di sangue e pesanti cure quotidiane. E' possibile evitare o limitare la nascita di bambini malati con una corretta informazio-' ne e educazione sanitaria, con la identificazione dei portatori sani (mediante un sempli¬ ce esame di sangue) e con la diagnosi prenatale. E' indispensabile che un programma di prevenzione sia avviato in modo efficace. Attualmente in Piemonte sono in cura 320 pazienti in età pediatrica (260 seguiti presso il Centro per la Microcitemia della Clinica Pediatrica) e 80 circa In età adulta. La ricerca clinica sulla talassemia ha consentito, negli ultimi anni, di migliorare nettamente la cura. Per contro il trattamento è diventato sempre più impegnativo: deve garantire ai talassemici un'assistenza di tipo globale che vada dalla diagnosi approfondita, alle terapie ottimali, al sostegno psicologico in modo da ottenere oltre che un miglioramento delle condizioni fisiche anche una vita serena e un normale inserimento sociale. L'obiettivo di una guarigione definitiva, impensabile fino a qualche anno fa, è oggi molto più vicino. Il miglioramento delle tecniche di trapianto e, soprattutto, la biologia molecolare e l'ingegneria genetica consentiranno probabilmente in futuro di correggere il difetto che sta alla base della malattia. Il contributo dei caminlnatori, è l'augurio di tutti, servirà a garantire Invita a qualche amico in più.

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