E la donna si fece uomo per amore

E la donna si fece uomo per amore Due singolari film: «Das Mal des Todes» e «Mystère Alexine» E la donna si fece uomo per amore Ricerca delia-bellezza assoluta^ll'Qpc^di Haiig^e laqffinda reafe di un erm^odtta che interessò Foucault ■> CANNES — Una sola attrice. Marie Colbin. quasi sempre nuda, distesa su una piattaforma coperta di lenzuola di seta bianca che è insieme letto e palcoscenico; un corpo lungo e bruno molto bello che diventa quasi un'astrazione nella ricognizione ravvicinata e profonda della macchina da presa. Un testo di Marguerite Duras sull'amore e sul sesso, sull'incontro dei corpi e dei desideri, sulla nascita del sentimento amoroso e sulla sua impossibilità per «la malattia, la ferita, il marchio della morte... La voce di Peter Handke che legge benissimo quel testo: lo scrittore-regista austriaco compare anclie personalmente verso la fine, in piedi su una spiaggia sassosa sulla riva del mare, vestito di nero e con un curioso cappello nero in testa. Immagini stupende di Xaver Schwarzenberger: neve d'inverno, nebbie e fumi industriali, case con le finestre illuminate al crepuscolo, legni levigati diparquets o di mobili, la città gelata nel sabato pomeriggio, treni in fuga nella notte, il mare. Sessantacinque minuti. Con Uas Mal des Todes (La malattia della morte) Handke ha fatto qualcosa di diverso dal cinema letterario o dall'esercizio avanguardistico. Come Je vous salue, Marie di Godard, Die Nacht di Syberberg o Les Enfants della Duràs, questo film sembra appartenere a quella tendenza contemporanea cìie porta alcuni autori ad affidarsi a immagini di bellezza un tempo ritenute banali però assolutiszate, e alla citazione, alle parole altrui: per sfiducia nelle proprie, per afasia volontaria, magari perché scegliere uno o più testi e organizzarli in spettacolo e discorso pare già un atto creativo sufficiente. Il motto finale de La malattia della morte è una citazione da San Giovanni della Croce: «O paróla, mia sposa, mostrami il luogo dove sei nascosta». Altro film singolare, Mystère Alexine (Alexine del mistero) ripercorre la vi- cenda vera di un celebre ermafrodito inconsapevole, Adelaide Herculine Barbin. Insegnante in un collegio femminile a La Rochelle alla metà dell'Ottocento, la brutta ragazza ventiduenne s'innamorò di una collega, e amandola con tutta la passione ebbe la rivelazione di essere maschio. Il suo stato civile venne modificato, ma lo scandalo, gli ostacoli posti alla sua unione con la ragazza amata, l'impossibilità ad avere una normale, vita di lavoro lo portarono alla fine ad uccidersi. Le pagine del suo diario interessarono moltissimo Michel Foucault, die aveva consigliato con insistenza di ricavarne un film. René Feret lo ha fatto, affidando la parte di protagonista a Vuillemin, disegnatore di fumetti, con una semplicità arcaica e favolistica ricca di grazia è dì mistero. Il momento forse più commovente del film è quello della confessione resa al sacerdote dall'ermafrodito: «Sono diventata uomo per amore».

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