Il Parmigiano diventa meno caro (E' un miracolo del Consorzio) di Remo Lugli

Il Parmigiano diventa meno caro (E9 un miracolo del Consorzio) Per il «re dei formaggi» una buona annata: venduto oltre F80% della produzione Il Parmigiano diventa meno caro (E9 un miracolo del Consorzio) Aumentando le immissioni sul mercato, l'associazione che raggruppa la maggioranza dei produttori è riuscita a far scendere i prezzi al consumo, in media, di 235 lire il chilo DAL NOSTRO INVIATO REGGIO EMILIA — Tempo di consuntivo nel settore del grana Parmigiano-reggiano. Con la primavera si1 conclude 11 periodo delle vendite della produzione dell'annata precedente. I risultati sono buoni: 11 venduto supera l'80% , quota considerata ottima. Non è l'unico aspetto positivo del settore: produzione e prezzi sono due voci che registrano successi. Nell'84 si sono prodotte, nel ÌOOB caseifici dell'area del consorzio, 2,6 milioni di forme, per circa 900 mila quintali, un quantitativo record per questi ultimi anni, appena superato dal 1979. Alla fine dell'83 era stato programmato per l'84 un Incremento della produzione di circa 11 3%, ma nell'annata si è deciso di passare al 6%. Produzione doppiamente guidata, quindi, e questo per frenare l'aumento del prezzo. Infatti, a partire dal giugno scorso, il prezzo del Parmigiano-reggiano prodotto nell'82, cioè di pièna stagionatura, stava superando le 20 mila lire 11 chilo al consumo. Questo grana è universalmente conosciuto come 11 re del formaggi, ma anch'esso deve fare 1 conti con i prezzi della concorrenza. Il consumatore che conosce la superiorità del Parmigiano-reggiano sa che deve pagare qualcosa in più, ma questo qualcosa non deve andare oltre < rtl limiti, pena la diminuzione delle vendite. L'immissione sul mercato di un1 maggior quantitativo di merce, o quanto meno l'incremento della sua produzione che rafforza lo stoccaggio, diventano direttamente degli elementi di moderazione del prezzo. Regolatore di questi meccanismi è il Consorzio del Par¬ migiano-reggiano, che con un controllo di 45 mila punti di vendita in Italia, su 96 mila, è In grado di seguire via via l'andamento del prezzo medio. L'Incremento della produzione ha determinato tra l'inizio della scorsa estate e 1 primi mesi di quest'anno un calo del prezzo medio da 20.500 lire a 20.265, cioè 235 lire in meno il chilo. Patto ec¬ cezionale, se si considera che nello stesso periodo gli altri prodotti alimentari hanno avuto un aumento di prezzo intorno al 6,5%. Il prezzo del Parmigianoreggiano è più alto di prodotti analoghi, per diversi motivi: latte di alta qualità, produzione artigianale con mano d'opera specializzata, lunga stagionatura naturale — 18-24 mesi — durante la quale rimangono immobilizzati ingenti capitali: un mese di stagionatura in più significa un aumento di 300 lire il chilo, per 11 calo di peso, gli interessi passivi, 11 costo magazzinaggio, le eventuali fallanze che possono emergere. Incidono poi sul prezzo finale anche 1 passaggi di possesso ognuno del quali pesa con un ricarico di circa il 25%. •£' evidente — dice Luigi Verrini direttore del Consorzio Parmigiano-reggiano — che bisogna cercare di privilegiare quella commercializzazione che è in grado di conseguire ricarichi più contenuti. Nel nostro Paese è la distribuzione associata». Nell'84 l'esportazione del Parmigiano-reggiano è aumentata dell'8% rispetto all'83. Va all'estero (nell'ordine: Svizzera, Germania Pe-' derale, Francia, Regno Unito, Stati Uniti e Canada) 11 5,2% della produzione. 81 potrebbe fare di blu? -.Getto—-dice 11 direttore1 del Consorzio —, però bisogna incominciare ad esportare la dieta mediterranea, puntando sui Paesi che sono più adatti a recepire la nostra cultura gastronomica». Nel campo della marchiatura non c'è ancora accordo completo tra i produttori. Dal primo gennaio è in atto il metodo nuovo: nei primi giorni si applica 11 timbro con numero del caseificio, data e dicitura «grana tipico» sui due piatti della forma, dopo dieci mesi altra impressione, sullo scalzo, con la scritta «Parmigiano-reggiano». Entro l'autunno si dovrebbe raggiungere un compromesso tra i due gruppi del consorzio in disaccordo. La marchiatura dovrebbe venire modificata In modo da indicare anche le forme di seconda scelta da vendere a prezzo inferiore. Remo Lugli Reggio Emilia. Per la marchiatura del Parmigiano reggiano (nella foto, una fase del trasporto delle forme in un magazzino di stagionatura), tra i soci del Consorzio di produttori è sorta una lunga vertenza, che è stata risolta soltanto nei giorni scorsi

Persone citate: Luigi Verrini

Luoghi citati: Canada, Francia, Germania, Italia, Reggio Emilia, Regno Unito, Stati Uniti, Svizzera