L'Austria rimprovera la Svp «Troppi errori a Bolzano» di Alfredo Venturi

L'Austria rimprovera la Svp «Troppi errori a Bolzano» Preoccupate reazioni per il successo elettorale missino L'Austria rimprovera la Svp «Troppi errori a Bolzano» dal nostro inviato VIENNA — .Bolzano, la città più fascista d'Europa*. scrive allarmato il Salzburger Nachrichten*. V'Arbeiter Zeitung*, voce del partito socialista, corregge 11 quotidiano sallsburghese: il risultato elettorale del capoluogo altoatesino, spiega, non è che l'espressione di un clima di paura. Anche Klas Daublebsky, che al ministero degli Esteri si occupa del dossier sudtirolese, rifiuta ogni interpretazione Ideologica: è un voto tanto poco fascista, dice, che è alimentato da perdite parallele al centro e a sinistra. È' un fenomeno che non va sopravvalutato, riassume Hans Peterlick, portavoce al ministero degli Esteri. Certo, come ha detto 11 ministro Leopold Oratz durante il colloquio dell'altro giorno con Andreotti, 11 risultato di Bolzano «ci induce alla riflessione*. Ohe genere di riflessione? I miei Interlocutori viennesi lasciano capire che non guasterà, nelle stanze del potere provinciale sudtirolese, Insomma da parte della maggioranza germanofona, un pizzico di salutare autocritica. Qualche giorno prima delle elezioni Italiane erano stati qui a Vienna, Alex Langer in testa, I rappresentanti della lista «Per un altro Sudtlrolo» : e avevano indicato 11 pericolo Incombente. Il revanscismo etnico della Suedtiroler Volkspartel, aveva detto Langer, finirà con il regalare voti ai fascisti. Per revanscismo etnico Langer e 1 suol Intendono 11 rigido sistema della compartimentazione basata su una dichiarazione vincolante di appartenenza a uno del tre gruppi etnlco-llnguisttcl: tedesco, italiano, ladino. Naturalmente, non è che Vienna si sbilanci verso quella piccola minoranza di sinistra, oltretutto mortificata dal risultato elettorale di domenica scorsa. Ma certo qualcosa di slmile alle argomentazioni di Langer affiora, sia pure fra molte cautele, dal commenti austriaci del dopo-voto. Necessità di una riflessione, dunque, come primo punto. Secondo punto: no, 11 successo missino a Bolzano non Innescherà una risposta violenta, una recrudescenza del terrorismo. Oli oltranzisti della Helmatbund, si ritiene a Vienna, se ne staranno tranquilli: perché mai come ora sarebbe impopola- re. fra 1 sudtirolesi di lingua tedesca, ogni ostacolo alla linea moderata della Svp. Terzo punto: In questo momento è più importante che1 mal, s'insiste qui, che Roma non ceda alla tentazione di rallentare ulteriormente 11 calendario operativo che sta realizzando, con qualche lun-, gagglne di troppo, 11 pacchetto dell'autonomia. Si confida, infine, sul fatto che la Svp e 11 pentapartito italiano sono destinati a amministrare insieme Bolzano: isolando i neofascisti nonostante la loro maggioranza relativa. Certo il successo di Almirante nel capoluogo sudtirolese ha fatto sensazione in Austria. Nei telegiornali dei giorni scorsi ha dominato I commenti sulle elezioni italiane. Con molta curiosità si è vista comparire sui teleschermi la figura allampanata di Silvlus Magnago, e si sono ascoltate le parole del capo della Svp che difendeva la coerenza della sua linea politica. C'è anche da registrare che 11 problema è molto meno avvertito nella capitale che nel resto del Paese. Dall'alto del suo sofisticato cosmopolitismo, Vienna ha sempre seguito con infastidito distacco, questa lontana bega di provincia, che invece appassiona (com'è ovvio) i tirolesi e trova in Baviera altre casse di risonanza. L'analisi degli osservatori sulle motivazioni di questo voto punta in particolare sul fatto che della progressiva attuazione del pacchetto, e delle sue inevitabili conseguenze, gli altoatesini di lingua Italiana non sono mal stati sufficientemente informati. Al di là delle asprezze e delle rigidità che, come abbiamo visto, vengono ricondotte alla responsabilità del tedeschi, di questo invece — della carente lmormazione pubblica su ciò che si andava preparando — sono considerate responsabili le forze politiche Italiane. La vicenda s'inserisce del resto, e su questo al ministero degli Esteri viennese insistono volentieri, sulla 'eccellenza' del rapporti fra Austria e Italia. 'L'Italia — dice Daublebsky — non è per noi soltanto il secondo partner commerciale: è anche un buon vicino: •' E' Imminente la visita a Roma del cancelliere Slnowatz. Mentre non si è mal concretizzata, nonostante i ripetuti inviti austriaci, la visita a Vienna del Presidente della Repubblica italiana. Pertini lo ha sempre fatto capire: questo viaggio avrà un senso soltanto dopo che il contenzioso altoatesino sarà* stato formalmente risolto, con la dichiarazione ufficiale austriaca prevista dall'accordo sul pacchetto. E alla Ballhaus viennese, sede della Cancelleria federale, proprio questo appare evidente: il desiderio di poter mettere la parola fine sotto l'Intricata vicenda del Brennero. Alfredo Venturi