Erano chierichetti sono diventati spie

Erano chierichetti, sono diventati spie PRIME FILM: «Il gioco del falco» di John Schlesinger con Timothy Hutton e Sean Penn Erano chierichetti, sono diventati spie La vicenda di due ragazzi, una storia vera usata dal regista per dirci come la tentazione della spia si nutra spesso di idealismo e buona educazione IL GIOCO DEL FALCO («The Falcon and the Snowman») di John Schlesinger con Timothy Hutton, Sean Penn. Produzione americana a colori. Drammatico spionistico. Cinema Gioiello di Torino, Fiamma e King di Roma. Due che hanno fatto i chierichetti insieme potranno mai rinunciare ad essere complici? La vita magari li separa e spinge su strade diverse, ma loro conserveranno un briciolo delle speranze e delle intransigenze infantili. Schlesinger s'è fondato, per II gioco del falco, su un romanzo di Robert Lindsey e sulla storia vera che l'aveva suggerito: due ragazzi californiani di buona famiglia che ad un certo punto diventano spie del russi e per un poco trafficano notizie di poco conto (almeno si dice) prima di essere scoperti e messi in carcere (dove tuttora scontano la condanna) Il regista era ingolosito dall'insolita trama spionistica tra i bei paesaggi di California e Messico, tra case rispettabili, ditte onorate, ambasciate da letteratura gialla; ma era soprattutto attratto dalla possibilità di mostrare come la tentazione della spia si nutra spesso di idealismo e buona educazione. Prendete Timothy Hutton, faccia da neo-romantico, passione per un falco che egli addestra (simbolo dell'idealismo), famiglia adorante con padre ex funzionario, morosa bellissima come uscita da uno spot, buon lavoro in un'azienda di Stato. Ebbene, Hutton' si aspetta che il resto del mondo corrisponda alla sua natura sognatrice e ai buoni esempi che lo circondano; quando scopre da un messaggio in codice della telescrivente che la sua ditta è una fornitrice detta da e che la centrale del controspionaggio americano combina in tutto il mondo i guai che sappiamo, si lascia andare attira e all'idea di una vendetta riparatrice. Dirà ai russi tutto quello che verrà a sapere nell'ufficio top secret (assai poco protetto). Sean Penn rappresenta invece la maglia larga dell'idealismo giovanile, è un .uomo di neve-, attraverso l'eroina sfoga la sua vitalità e la sua paura. Trova che la proposta di spionaggio del suo amico sia un buonissimo affare e prende romanzescamente ma efficacemente i contatti. Le due ambizioni del film, azione e psicologia, non sono sempre in buon equilibrio e gravano sulla storia i pesi di allusioni non chiarite, di ingenuità non scontate. Ma è scelta la mano di Schlesinger e il suo sentimento per le amicizie virili tempre vigile. Se Hutton fa pensierosamente se stesso, Penn è assai bravo nella parte canagliesca. s. r. Una scena del film: storia vera di due ragazzi californiani, spie dei russi, messi in carcere

Luoghi citati: California, Messico, Roma, Torino