Ma non vi sembra un matto Napoleone alle piramidi?

Ma non vi sembra un matto Napoleone alle piramidi? «Adieu Bonaparte» di Chahin Ma non vi sembra un matto Napoleone alle piramidi? CANNES — Un film nazional-popolare, ma anche un film di polemica storica e, nello stesso tempo, un film celebrativo per far contenti i Paesi coproduttori, Francia ed Egitto. Non era facile il compito del maggior regista egiziano Youssef Chahin che terl ha presentato in concorso Adieu Bonaparte, interpretazione dell'impresa napoleonica in Egitto (1798-1799) vista dalla parte dei semapotere, del popolo egiziano prima oppresso dai Mamelucchi, poi dal francesi. Piramidi, Mamelucchi in fuga, sommosse popolari in nome della libertà; magari la parte pia interessante è quella leggermente dispiaciuta ai francesi: il ritratto di Napoleone. Affidato a Patrice Chéreau, il generale risulta un matto impagabile, un giovanotto con gli occhi folli che si traveste da arabo ai balli pubblici e prova i suoi vibranti discorsi da solo, nella tenda (ma non era suo il motto: «Da queste piramidi quaranta secoli vi guardano»/ Peccato che Chahin, per non irritare troppo i coproduttori, si butti sul genere nobile e un po' retorico, si aggrappi al generale Caffarelli, un intellettuale militare interpretato da Michel Piccoli che nella spedizione d'Egitto rappresenta la buona coscienza francese e il vero spirito della rivoluzione. Ma che vale? Napoleone, che ha perduto la flotta ad Abukir per opera dell'ammiraglio inglese Nelson, costringe le sue truppe a marciare per il Medio Oriente seminando distruzioni e raccogliendo anche la sconfitta di S. Giovanni d'Acri. Caffarelli muore; il suo sogno umanitario svanisce. Napoleone ritorna in patria per combinare quello che sappiamo. (Però, peccato, è sempre lui il piti simpatico). s. r.

Persone citate: Bonaparte, Caffarelli, Michel Piccoli, Patrice Chéreau, Piramidi, Youssef Chahin

Luoghi citati: Egitto, Francia, Medio Oriente