Woody un sorriso sul cinema di Stefano Reggiani

Woody, un sorriso sul cinema FUORI CONCORSO AL FESTIVAL «THE PURPLE ROSE OF CAIRO» Woody, un sorriso sul cinema Un film sugli Anni 30 rifatto come un film degli Anni 30, senza forzature, molto classico - Una bella interpretazione di Mia Farrow Dallo schermo esce il bell'esploratore DAL NOSTRO INVIATO CANNES — La leggerezza e la semplicità con cui Woody Alien racconta le sue storie non cessano di stupirci e di commuoverci. Se nel Woody Alien scrittore c'è qualcosa di greve, 11 peso di vecchie parodie studentesche; se in Alien commediografo e sceneggiatore le battute possono rivelare nella ripetizione la chiave del loro segreto (l'irruzione del prosaico accanto al sublime), Woody Alien uomo di cinema è ormai pressoché perfetto. The Purple Rose of Cairo presentato ieri al Festival fuori concorso, per rispetto di tante mediocrità altrui, è un sorriso sul cinema e la vita (sulla necessaria arte di illudersi) esibito con intelligente discrezione, senza una forzatura, senza un di più o un di meno, dentro la misura classica della vecchia Hollywood, pressapoco un'ora e mezzo. Un film sugli Anni '30 rifatto come un film degli Anni 30 che, per fedeltà dello stile, è una caricatura degli Anni 30. Ma anche una piccola favola universale: meta del pubblico cinematografico ha trascorso la sua infanzia (provate a ricordarvi) vedendo almeno due volte di seguito un film nella sala di quartiere. 81 usciva pieni di sogni attivi, una euforica voglia di essere eroi, superiori alle brutture del mondo. Anche Mia Farrow, cameriera in un bar negli anni della grande depressione americana e sposata a un uomo collerico e manesco, forzatamente disoccupato, trova un riscatto alle sue faticose giornate nella sala del cinema. Spesso le capita di vedere e rivedere lo stesso film, tanto che ne sa le battute a memoria. Un suo favori¬ to, per esemplo, è La rosa purpurea del Cairo storia d'amore e di esotismo che passa < dal sofisticati interni di Manhattam ai segreti delle piramidi. Non si ' stanca di vederlo,. tanto che all'ennesima proiezione, uno dei comprimari, l'esploratore Tom Baxter, bel giovane con casco coloniale, s'interrompe a meta di una battuta e guarda la fedele spettatrice: da qualche giorno che l'ho notata. Le piace veramente il film?: Mia Farrow non fa in tempo ad asciugarsi gli occhi, sempre umidi di lacrime cinemato¬ graficamente felici, che Tom Baxter ha attraversato 11 velo sottile dello schermo, abbandonando 11 suo inimitabile bianco e nero per tuffarsi nei colori della Depressione rallegrati dallo sguardo meraviglioso di Mia Farrow. Approfittando della tempesta scoppiata tra 11 pubblico e sullo schermo («e allora, non si va avanti?; «come facciamo? manca un attore') 1 due fuggono ai giardini pubblici, tenendosi per mano. Sono innamorati, a furia di vedersi, e l'uno è il sogno dell'altra. Si baciano appassionatamente come al cinema. Mia sospira: •EU più bel bacio che ho ricevuto', Tom Baxter è un poco sorpreso: «£ la dissolvenza? Come fate voi, dopo un bacio, se non c'è la dissolvenza, il cambio di inquadratura?: Povero Baxter, ha molte cose da imparare sul mondo reale, ma si mette d'impegno (lo stupore per una donna incinta, mal vista in una commedia sofisticata, 11 problema di Dio, che lui confonde con gli sceneggiatori), mentre nel cinema lo schermo resta acceso per bontà proiezionista, ma la baraonda è al culmine, gli attori in frac si beccano col pubblico, una comparsa comunista propone la rivoluzione contro 1 produttori. Hollywood è in allarme, perché in altre sale degli Stati Uniti Tom Baxter si rifiuta di restare nel film o dimentica le battute. Viene Inviato d'urgenza sul luogo della fuga principale («é impossibile che sia accaduto una cosa simile', «non nel New Jersey') l'attore che interpreta Tom Baxter, col compito di far rientrare nello schermo il riottoso, seducendo magari Mia Farrow, presa da due sogni. Vedrete con quanto garbo malinconico (il film esce oggi in Italia) Woody Alien rimette le cose a posto. Le illusioni valgono se le lasciamo dove sono. Non è la prima volta che 11 cinema mescola 11 film alla realtà (anche Woody in Zelig) ma qui avviene con straordinaria naturalezza. Quando, nella scena conclusiva, Fred Astaire e Ginger Rogers invaderanno lo schermo con uno del loro balli più celebri ("Cappello a cilindro'), ogni spettatore avrà legittimamente gli occhi lucidi come Mia Farrow. Il cinema è 11 cinema. Stefano Reggiani 38e Festival international du film Mia Farrow è abbracciata dall'esploratore Tom Baxter uscito dallo schermo cinematografico

Luoghi citati: Cairo, Hollywood, Italia, New Jersey, Stati Uniti