E tra i tg scoppia la guerra di Ugo ZatterinSimonetta Robiony
E tra i tg scoppia la guerra E tra i tg scoppia la guerra Le spiegazioni sulla doppia intervista al faccendiere - Per evitare la concorrenza fra le reti forse gli orari saranno sfasati ROMA — E' lotta aperta tra la redazione del Tg2 guidata da Ugo Zatterin e la redazione di Linea diretta guidata da Eneo Blagi? Stando a quel che è successo l'altra sera sembra proprio, di ai Mentre sulla prima rete si attendevano le undici per vedere la prima puntata della nuova serie di Blagi dopo l'interruzione elettorale, puntata dedicata, come ormai tutti sapevano, al faccendiere Francesco Pazienza, sulla seconda rete, nel corso del telegiornale di mezza serata, partiva un'altra lunga intervista sempre dedicata a Pazienza. La gente era stupita: che si fossereo scambiate le reti e la seconda fosse diventata la prima per un errore di frequenze? Era semplicemente successo che Ugo Zatterin aveva decido di trasmettere, precedendo di mezz'ora Biagi, quella parte dell'intervista a Pazienza che non era potuta andare in onda il 26 séra per motivi di prudenza politica. Il Tg2, infatti, aveva fatto realizzare al suo corrispondente Luca Airoldt una lunghissima intervista a Francesco Pazienza mandata in onda nel telegiornale della sera il giorno 26 con un solo piccolo taglio, quello nel quale Francesco Pazienza faceva riferimento a presunti finanziamenti dati al giornale 'Paese Sera* da parte del Banco Ambrosiano dt Calvi. Il taglio che, secondo Ugo Zatterin, era stato motivato dal clima preelettorale, aveva suscitato una vivacissima polemica. La conclusione era stata che, appena finite le elezioni, il Tg2 avrebbe mandato in onda la parte tagliata. Ma perché scegliere proprio la sera in cui Blagi occupava la prima rete con un'altra analoga intervista a Pazienza? Desiderio di primeggiare dimostrando che loro erano arrivati venti giorni prima di Biagi a parlare con Pazienza? Paura dt vedere calare l'ascolto di rete conquistato da Arbore con l'arrivo sull'altro canale del temuto concorrente Linea diretta? Ripicclie, dispetti, sberfeffi tra due autorevoli giornalisti? Alla redazione del Tg2 si trincerano dietro l'ufficialità. •Mercoledì 15 era la prima giornata buona per mantenere la promessa fatta al nostro pubblico: abbiamo pensato di arricchire quel tre minuti che non erano potuti andare in onda con un nuovo intervento di Pazienza solo per completezza di Informazione». La decisone, comunque, è stata del direttore Ugo Zatterin ma Ugo Zatterin è fuori Roma e nessuno se la sente di rispondere al suo posto. E alla redazione di Linea diretta cosa pensano di questo attacco? Enzo Biagi non vuole rilasciare dichiarazioni. Nino discenti, suo braccio destro, a nome di tutta la redazione, tiene Invece a precisare: «Primo, nessuno ci aveva informati della decisione di Zatterin. Secondo, giudichiamo questo gesto una inelegante forma di concorrenza tra testate». E questo è anche il giudizio di Nuccio Fava che sostituiva ieri il direttore del Tgl Albino Longhi fuori sede per motivi di lavoro. Estrema prudenza, quindi, all'interno della Rai sul cosiddetto .caso Pazienza: Nei corridoi, però, circola la voce che ad aver provocato Zatterin sia stata una frase rilasciata da Biagi in un articolo che annunciava l'intervista a Pazienza. «Io faccio il giornalista senza dover proteggere alcun partito. Nel momento in cui offro 11 microfono a un qualsiasi interlocutore questi ha il diritto di dire e io ho il dovere di riferire». Sarà vero? Sarà falso? Intanto la prima giornata di scontro tra Quelli della notte e Linea diretta si è conclusa in parità: un milione e quattrocentomia spettatori per Arbore, un milione e mezzo con qualcosa di più per Biagi, ma quelli di Biagi sono più fedeli. Ironia del destino. In consiglio d'amministrazione, ieri, si è discussa la possibilità di sfasare le due trasmissionii magari anticipando. Enzo Biagi di mezz'ora, per evitare che le reti Rai si facciano concorrenza tra loro. Sempre ieri a Milano la magistratura ha decisoo di aprire una indagine sulle affermazioni fatte da Pazienza nelle due interviste. Simonetta Robiony
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