I colleghi a Palazzo di Giustizia: «No conunent»

I colleghi a Palazzo di Giustìzia: «No conunent» I colleghi a Palazzo di Giustìzia: «No conunent» La Carpinteri conferma che ricorrerà al Tar - Il processo Zampini dipende anche dall'inchiesta milanese •Il trasferimento del colleglli? No, lasciamo perdere, non è il caso di esprimere giudizi». A Palazzo di Giustizia c'è imbarazzo e tensione per le decisioni del Consiglio superiore della magistratura. Nessuno si sbilancia in commenti. «Prendiamo atto del verdetto del Csm ma rispettiamo soprattutto I colleghi» sbotta un giudice. Una battuta carica di sottintesi. •E le accuse del dott. Ferrerò contro altri giudici torinesi, In particolare contro 11 sostituto procuratore Maddalena?». Altro argomento scottante che trova bocche cucite, silenzi imbarazzati e tanta amarezza. «Nessun commento» risponde secco il dott. Maddalena. Perché la polemica tra i due giudici? Nell'autunno '80 è ucciso alle Nuove Il panificatore Giuseppe Lo Casto. Il dott. Maddalena, con un'inchiesta a tappeto, riesce a risalire al responsabili: Giovanni Sorbo, Raffaele Panebianco e Francesco D'Elia. Quest'ultimo ammette II delitto che «doveva essere soltanto una lezione». Confessa¬ no anche gli altri due. In Assise, nel novembre '83, Il pm Maddalena chiede l'ergastolo per Sorbo e 16 anni per gli altri. La Corte Infligge 30 anni al primo e 12 anni al complici. In appello, nel giugno '84, II pg Ferraro propone l'ergastolo per Sorbo e 30 anni per Paneblanco e D'Elia. L'avv. Zancan, difensore di Paneblanco, tuona in aula: «Pacta sunt servanda». La battuta scatena la dura reazione del pg Ferraro che manda un esposto al procuratore generale Rosso: «Come si permette Maddalena di fare promesse a pentiti impegnando cosi anche altri magistrati?». Il dott. Maddalena gli replica con Ironia: «Si tranquillizzi pure II dott. Ferraro perché sarà Indubbia cura di questo magistrato e del suo ufficio, d'ora In poi, di informare qualsiasi Imputato che abbia momenti di resipiscenza e disponibilità a confessare il vero, delle dolorose eccezioni che pure sussistono nel campo della magistratura». Secondo II dott. Ferraro questa battu¬ ta può aver spinto qualche pentito ad accusarlo. Ma, spiegano In' Procura, Paneblanco non era un pentito e comunque le opinioni contrarle del dott. Ferraro sulle concessioni di benefici al pentiti non sono mal state divulgate. Tornando al verdetto del Csm, cosa può fare un giudice trasferito? Può impugnare la decisione davanti al Tar e ottenere la sospensione del prowe-. dimento. In questo caso II magistrato continuerebbe a svolgere le sue funzioni In attesa della sentenza definitiva del Tar. Al verdetto del Csm, ma non solo ad esso, è legata anche la sorte del processo Zampini. Franca Viola Carpinteri ha ripetuto Ieri sera che ricorrerà al Tar e, nell'attesa della sentenza, Intende concludere II processo. Ma la sorte del procedimento è legata anche alle decisioni che prenderà la procura generale milanese nel confronti della stessa Carpinteri e del dott Trlblsonna, Nino Pietropinto