Quasi un miliardo per uno smeraldo

Quasi un miliardo per uno smeraldo Ginevra, venduti all'asta i gioielli degli eredi dei Savoia Quasi un miliardo per uno smeraldo GINEVRA — Pezzo dopo pezzo, gli eredi d! Umberto di Savola riuniti in una Fondazione mettono in vendita parte del patrimonio di famiglia. Nell'asta di Sotheby's, l'altra notte a Ginevra, i dieci lotti di Casa Savola hanno scosso la sala affollata da quasi un migliaio di compratori internazionali, i rilanci si sono susseguiti serrati, 11 banditore ha potuto battere l'assegnazione a quotazioni molto superiori alla stima. - Per un grande smeraldo rettangolare montato a spilla In cornice di diamanti la contesa è frenetica, 11 prezzo sale: pochi secondi ed è venduto, un milione 210 mila franchi svizzeri, oltre 930 milioni di lire. A metà Ottocento lo smeraldo, al centro di un collier, splendeva al collo della principessa Margherita di Savola, dono di Elisabetta di Sassonia e Ferdinando duca di Oenova per le sue nozze con 11 futuro re Umberto I, e più tardi ne fece sfoggio la regina Elena (1873-1952), moglie di Vittorio Emanuele III. Ma la storia di un gioiello di famiglia, il potere dei ricordi che certo affascinava Umberto di Savola, non sono valsi per convincere gli eredi a conservare intatto il collier. Lo smeraldo centrale ha portato alla Fondazione un cospicuo contributo e ha ral¬ legrato 11 commerciante di preziosi Peter Flsher di New York che se l'è aggiudicato. Commenta Graham Llewellyn, esperto londinese di Sotheby's: «X parte il valore storico, quel che conta è la bellezza delle pietre e questo smeraldo è uno dei più belli apparsi sul mercato negli ultimi anni. Anche se la stima (un milione di franchi svizzeri) è stata superata, è ancora un buon prezzo'. Un'altra spilla, anch'essa ricavata dal pendant che arricchiva lo stesso collier, tre smeraldi di diversa grandezza e forma incastonati tra diamanti, dalla stima di 60 mila franchi supera d'un balzo 1 centomila ed è battuta a 374 mila (287 milioni), anche se secondo gli esperti «le pietre non sono di alta qualità». Una tiara di brillanti, che un ritratto Immortala sul capo della giovane regina Margherita di Savoia, tutto un susseguirsi di foglie con al centro un fiore, il cui bocciolo è un unico grande diamante, spunta oltre 103 mila franchi (79 milioni). Tra 1 dieci lotti, anche le «piccole gioie» vanno a ruba. Una broche di rosette di brillanti con una M sormontata dalla corona da 1200-1800 passa a 3000 e si ferma soltanto a 6 mila fran¬ chi (oltre 4 milioni é mezzo), mentre un collezionista americano si aggiudica due trousses d'oro, una di Bulgari l'altra di Van Cleef and Arpels, a 10 e 7 milioni, con specchio, portacipria e rossetto all'interno. Una sola delusione: una collana deil'800, con 45 diamanti in gradazione, ognuno incassato in un cerchio di platino, non trova acquirente. Il banditore di Sotheby's la ritira a 210 mila franchi (oltre 160 milioni di lire). Ma nel complesso la Fondazione degli eredi di Umberto di Savola si può dire soddisfatta: il ricavato della vendita di nove lotti è di un miliardo e 380 milioni di lire. Un successo al quale si è aggiunto ieri mattina quello della vendita all'asta di 48 miniature (oltre 55 milioni): il profilo della regina Margherita ritratta l'anno delle sue nozze (1868) con sei fili di perle al collo ha affascinato un collezionista tanto da fargli sborsare il triplo della stima, oltre 2 milioni. Ma a Ginevra è la casa d'asta Christle's a fare il colpo grosso: nella tarda notte di ieri ha offerto un diamante «spettacolare» di 56,71 carati; apparteneva al tesoro dell'impero del Gran Mogol (Indostan-Persla) a metà del '600; si credeva perduto, ora è tornato alla luce. Simonetta Conti

Luoghi citati: Ginevra, New York, Sassonia