La dc apre la battaglia sulle giunte e chiede subito il sindaco di Roma di Luca Giurato

La de apre la battaglia sulle giunte e chiede subito il sindaca di Roma De Mita sollecita un vertice per superare i contrasti con psi e repubblicani La de apre la battaglia sulle giunte e chiede subito il sindaca di Roma ROMA — L'euforia è passata e sulle giunte, tema chiave del prossimo grande negoziato tra i partiti di governo, cominciano a sorgere 1 primi dissapori. La de è l'unico partito ad avere contemporaneamente fretta ed idee chiare. •L'iniziativa la prendiamo noi — dice il responsabile degli enti locali Sabatini —. Ci siamo già sentiti con i partner di governo e nella prossima settimana ci incontreremo per fare il punto della situazione: Che cosa la de intenda per •punto della situazione» l'ha nuovamente spiegato ieri De Mita: •Pentapartito ovunque possibile. A cominciare da Roma, con un sindaco democristiano. Se vogliamo metterci a tavolino per discutere una seria politica di risanamento dobbiamo essere certi che questa politica sarà seguita anche negli enti locali-. (Per De Mita, 11 sindaco de di Roma dovrà essere Nicola Signorello. Il nuovo assessore alla cultura, al posto di Nicolini, dovrebbe essere l'ex giornalista tv Michelino. Al psi, si ammette che la candidatura di Signorello è probabile, comunque cassai realista: Si conferma che i propositi sono quelli di estendere 11 pentapartito >ovunque possibile, nel rispetto delle realtà e delle esigenze locali; come disse Martelli. Al psi. però, non si ha fretta; soprattutto, non si gradiscono «diktat» da parte di nessuno: né dal vinti, come i comunisti, verso 1 quali c'è ora cautela, né dai vincitori, come la de e il pri, 'Il pendolo è oscillato. Ma non & oscillato ritornando dov'era prima del 75 — ci ha detto ieri 11 capo degli enti lor, cali del psi La Ganga —. Quello che vogliamo evitare è che la fine del predominio comunista sulle grandi città coincida con un ritorno del¬ l'egemonia democristiana. Le giunte non si possono decidere a Roma, dove si darà un inquadramento politico generale. E' agli organi locali che competerà di definire assetti ed equilibri-. Chi ha ancora meno fretta del psi, sulle giunte come un po' su tutto (tranne che sul referendum), è 11 pri. L'on. Del Pennino, responsabile degli enti locali del partito e candidato sindaco a Milano, è gentile ma quasi evasivo: • Un vertice sulle giunte? Io, nel calendario, non ho altro che cinque giorni di meritato riposo al mare. In ogni Comune, in ogni Regione, faremo delle serie verifiche programmatiche, per accertare l'esistènza delle condizioni indispensabili per poter partecipare a future maggioranze*. Pentapartito ovunque possibile? La risposta è fredda: •Sema queste verifiche non è possibile ipotizzare nulla-. I nodi, infatti, sono grossi. Oltre che Roma e Milano, si chiamano Torino, Bologna, Firenze, Venezia e Bari. Spadolini ha ieri affrontato con molta franchezza il caso più controcorrente delle elezioni nelle grandi città: quello di Palazzo Vecchio. 'Pensavo — ha detto il leader del pri — che il pentapartito a Firenze avrebbe raggiunto al Comune almeno 30 consiglieri. Se è stato sconfitto è perché alcuni dei nostri alleati non hanno tenuto- (a non tenere è stata soprattutto la de, ndr). Secondo Spadolini, sarà difficile che a Firenze il psi •possa tornare con il pei. Non mi pare facile che il pri possa abbandonare i vecchi alleati anche se la nostra linea è stata quella di misurarsi sui programmi. Per Firenze si profila l'ombra di Salazar, il commissario prefettizio degli Anni 60-. Ma potrebbe profilarsi anche un'altra possibilità: la conferma dell'attuale pentapartito con sindaco repubblicano se 1 «verdi» lo vorranno In casa liberale nessuno si è ancora posto il problema specifico di Firenze, Al pli, che ha un ministro responsabile dell'Ecologia, l'ipotesi dei «verdi» comunque non dispiace: 'Siamo stati i primi a lanciare la formula del pentapartito in periferia ad una condizione indispensabile: la questione morale deve prevalere su qualsiasi schieramento-. Malgrado l'insuccesso elettorale, il pli ha a Torino un autorevole candidato alla poltrona di sindaco: l'avvocato Chtusano. Ma né 11 pri (con Longo) né 11 psi (con Cardettl) sembrano intenzionati a rinunciare. A Roma, 1 leader concordano almeno su un punto: per le giunte, non v'è dubbio che «1 casi» di Torino e Milano saranno 1 più lunghi e difficili da risolvere. Luca Giurato