ll giudice accusato si scaglia contro Csm e colleghi torinesi

li gludke accusato si staglia contro Csm e colleghi torinesi Il dott. Vincenzo Ferraro protagonista di un'udienza infuocata li gludke accusato si staglia contro Csm e colleghi torinesi Oggi a Roma si decide sul suo eventuale trasferimento e su quello della dott. Carpinteri •A Torino si è instaurato un' clima da caccia alle streghe, si è dato credito alle accuse più in/amanti, si sono consentiti i linciaggi più folli: pensando alle intercettazioni, la gente ormai ha paura perfino del telefono Due mesi fa, Inquisito dal Consiglio superiore della magistratura a Roma per legami con un sospetto mafioso e frequentazioni con gente della malavita, Vincenzo Ferraro, sostituto procuratore generale, aveva respinto la convocazione: « Parlerò — ave va spiegato — solo in seduta pubblica, perché tutti possano sentire». Ieri mattina lo ha fatto. Se l'altra sera Franca Viola Carpinteri aveva scelto di difendersi con toni misurati, Ferraro ha sparato in tutte le direzioni. Primo obiettivo, è stato il componente del Consiglio Vladimiro Zagrebelsky. Lo ha «accusato» di aver rilasciato ai giornali allarmanti dichiarazioni sullo scandalo. Ferraro ha accennato ad una «ricusazióne», provocando le reazioni dell'intero Consiglio: poi, ha ripiegato sulla richiesta che almeno il consigliere si astenesse dal votare. «Da quando, come componente il Consigliio giudiziario di Torino, espressi parere negativo alla sua promozione a magistrato di Cassazione — ha replicato più tardi Zagrebelsky — Ferraro mostra una certa animosità nei miei confronti.. Zagrebelsky comunque ha chiarito di non aver mai fatto quelle dichiarazioni ai giornalisti: le frasi apparse sui quotidiani erano state ricavate da dichiarazioni fatte durante una seduta segreta del Consiglio. Ferraro ha respinto tutte le accuse che gli erano state mosse di «frequentazione di persone legate alla mafia e alla malavita». «Non è vero che io frequentassi assiduamente Pasquale Cananzt, non è vero che gli dessi del tu, non è vero che per suo conto sia intervenuto presso altri colleghi per aiutarlo in un processo.. Cananzi aveva un negozio di elettrodomestici nel pressi del tribunale. mNessuno all'epoca poteva sapere che avesse avuto dei guai con la giustizia-. Su di un certificato penale rilasciato dal tribunale di Catanzaro poco prima che il presunto mafioso venisse assassinato, campeggia la scritta: «nulla». «£ poi — ha proseguito Ferraro — se dati- vero si vuole andare a fondo su questa storia, ben altri magistrati a Torino avevano con questo personaggio rapporti più cordiali e più intimi: Infine, il capitolo dedicato al sostituto procuratore della Repubblica Marcello Maddalena. Ferraro ha raccontato di essersi oppòsto, nell'autunno scorso, ad uno «sconto» di pena concesso In un processo per omicidio, e di aver sentito un avvocato protestare con la frase «1 patti devono essere mantenuti». Il «patto» era stato stretto, è parso di capire, dalle parole di Ferraro, fra 11 «pentito» ed il dottor Maddalena. Riferita questa vicenda al procuratore generale, Ferraro si era visto rispondere da Maddalena con la frase: -Allora diremo ai "pentiti" che alcuni magistrati si oppongono alla concessione dei benefici di legge.. Potrebbe essere stata questa, afferma Ferraro, la molla che poi ha spinto un detenuto ad accusarlo. Nella foga, provoca perfino qualche imbarazzo al procuratore generale della Cassazione, Giuseppe Tamburrino, che per aver trattato con la dovuta prudenza un'ennesima bega fra giudici torinesi, viene dipinto quasi come un insabbiatore. La discussione si è iniziata subito dopo: le decisioni del Csm per Ferraro e la dottoressa Carpinteri sono attese per stamane. g. z. Oggi il Csm decide sul trasferimento della dott. Carpinteri

Luoghi citati: Catanzaro, Roma, Torino