Il ciabattino delle stelle
Il ciabattino delle stelle Mostra a Firenze dedicata alle creazioni di Salvatore Ferragamo Il ciabattino delle stelle Maestro e sperimentatore delle forme e delle materie, Ferragamo si diceva convinto di non avere altri meriti che la volontà - Hollywood e i capricci delle dive furono un potente stimolo alla sua inesauribile fantasia FIRENZE — Una risplendente Sophia Loren, anno 1949, tiene fra le mani il prescelto modello Ferragamo. I Duchi di Windsor escono da Palazzo Feroni, dove a ritmo crescente riapprodano, nel clima euforico, avido di vita del dopoguerra, 1 piedi più importanti del momento. Salvatore Ferragamo nella sua autobiografia si definirà «calzolaio del sogni», ma ogni incontro con celebrità antiche e nuove è fissato dall'obiettivo con lungimirante puntualità. Ora le foto famose, ingigantite come altre di moda, d'arte, di cinema, inquadrano nel contesto culturale e di costume dell'epoca le duecento: scarpe, fra le oltre ventlmtfaj che 11 prestigioso creatore della calzatura di alta moda produsse, fra il 1927 e 11 1960, scelte a costituire la mostra dedicatagli a venticinque anni dalla morte, a Palazzo Strozzi. E' una mostra importante. Dopo tante rassegne di abiti, per la prima volta la scarpa appare nel ruolo di protagonista, oggetto di artigianato altissimo, incrociato, in ogni stadio del suo multiplo percorso contemporaneo, da un maestro sperimentatore della forma e delle materie, della sua eleganza e del confort, racchiuso in trecentoclnquanta brevetti. Per la prima volta la storia umana di quell'artista dall'abilità prodigiosa e dal profondo orgoglio della manualità, che è stato Ferragamo, si intreccia visivamente alle scarpe con la punta alla francese che avevano fatto delirare Barbara La Marr, al sandali alla romana, tacco basso, lacci alle caviglie, Inventati per i kolossal di Cedi B. De Mille, alle pantofole di raso multicolore amate da Llllan Oish, al tacchi a cavaturacclolo ornati di perle nel décolletés portati da Gloria Swenson. Scarpe da favola come la vita di Ferragamo, dal trincetto al miliardo. Amava circondarsi dei simboli del suo successo mondiale: quel palazzo trecentesco, costo tre milioni e mezzo, acquistato nel '37, appena quattro anni dopo l'incredibile rinascita dal fallimento del 1933, casa, laboratorio, negozio e l'immensa stanza con le forme in legno del piedi delle regine, delle star, del diplomatici. Ma si diceva convinto di non aver altri meriti che la volontà, forse aveva imparato a far scarpe in una sua vita precedente, «come Mozart la musica*. E' certo che raramente una vocazione cosi precoce — le scarpette in tela bianca fatte di notte per la sorellina comunicanda, la bottega in proprio a undici anni — si è affermata al momento giusto. Il ragazzo sedicenne che dall'Irpinla se ne va nel 1914 in America a raggiungere i fratelli a Santa Barbara, vi riapre un negozletto di calzolaio, ma è pronto ad entrare, per lo sbieco del fratello Alfonsino, trovarobe all'American Films Company, nel mondo del cinema: stivali per i western, calzari e coturni, per 1 polpettoni storici, rag poi, ed è la consacrazione, le scarpe per le primedonne del muto, sbalorditive, eccentriche. E intanto il primo dopoguerra, gli anni folli, gli abiti corti scoprono le gambe delle donne, la scarpa è importante come non mai. Ferragamo è già 11 «ciabattino delle stelle» ma ruba ore al negozio, non si contenta di sperimentare nelle calzature inedite pelli di pitóne, di struzzo, di lucertola o di serpente d'acqua, segue corsi serali di anatomia all'università californiana. Nasceva 11 sistema Ferragamo che avrebbe ribaltato una intera cultura artigianale con l'appoggio all'arco del piede, «liberato» per un modo elastico ed equilibrato di camminare. La mostra di Palazzo Strozzi prende inizio dalle creazioni del 1927, quando 11 calzolaio meraviglioso che non vuole piegarsi alle macchine per far fronte al suo travolgente successo americano, approda a Firenze per realizzare il suo progetto ambizioso: scarpe fatte a mano ma prodotte in gran serie moltipllcando 1 calzolai in una sorta di catena di montaggio umana. Saranno anni difficili, traversati dalla crisi del '29 e poi nel 1935 dalle sanzioni e dall'autarchia. Ma la. creatività di Ferragamo sembra trovare l'alimento più necessario nel saliscendi degli ev^f^0^, |«jre^arsl delle materie ti Hollywc^,<4iJC»ploci delle dive erario stati potenti sti¬ moli della sua fantasia, forme Inimitabili, materie esotiche: ma le tomaie «patch work», ispirate alla tradizione tessile americana, sono In sintonia con i tessuti di Sonia Delaunay, le scarpe con punta e tacco squadrati In tela dipinta confermano 1 contatti di Ferragamo con li secondo Futurismo, 1 sandali dorati con tacco a piramide riflettono l'influenza dell'Egitto nella moda dopo le recenti scoperte archeologiche. Sparisce il capretto e Ferragamo intreccia il cellofane dei cioccolatini con fili d'oro e d'argento per le tomaie dei sandali da sera; sparisce il vitello e lui si volge alla canapa, alla raffia per le tomaie a valva doppia; nascono le stupefacenti scarpe In merletto ad ago, le famose «Tavernelle», quelle in paglia sintetica. In pllor, in spago, modelli estrosi eppure eleganti. Sparisce l'acciaio di qualità delle lamine da lncorpare nella suola all'altezza dell'arco come vuole 11 suo sistema e Ferragamo crea la scarpa simbolo degli anni dì guerra, l'ortopedica, quella a zeppa con il tacco di. sughero. Alcuni modelli in mostra sono monumentali ma, ci assicurano, leggerissimi. Eppure saranno gli anni del secondo dopoguerra, documentati dalla terza sezione della mostra (1945-60), a segnare la massima esuberanza creativa di Salvatore Ferragamo. Fantasia e lusso possono di nuovo coincidere, Roma è la nuova Hollywood, la vacanza romana intriga 11 jet-set, 11 calzolaio delle dive ha riconoscimenti straordinari, come il «Nelman Marcus» 1947 concesso all'italiano insieme a Christian Dior, che sfila 11 new look con le sue inventate calzature. Soprattutto 1'..Invisibile», il sandalo dalla tomaia formata da un unico filo di nylon passato .più volte da un lato all'altro della pianta, che fu subito celebre, nuovo simbolo di un'epoca. Come fra breve 1 tacchi a spillo* immortalati, da Ma rllynMonroe. ; ■ ..-'à Lucia Sollazzò La raccolta delle forme in legno dei «piedi più celebri» che Salvatore Ferragamo ha calzato
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