Parigi non estraderà l'autonomo Sandrini

Parigi non estraderà l'autonomo Sandrini Rimesso in libertà dalla Chambre fl'Accusation Parigi non estraderà l'autonomo Sandrini PARIGI — Massimo Sandrini, l'autonomo milanese condannato a 9 anni in Italia per concorso morale nell'assassinio del brigadiere Antonio Custrà, è di nuovo libero In Francia. Era stato arrestato il 10 febbraio a Parigi: la polizia lo aveva fermato per un controllo di documenti e 11 suo nome era nella Usta del ricercati in base ai mandati di cattura internazionali. Era scattata la procedura per l'estradizione. Ieri, l'ultima udienza di fronte alla Chambre d'Accusation e la sentenza: il reato di «concorso morale» non è riconosciuto dalla Francia, quindi no all'estradizione. Sandrini è stato subito rimesso in libertà. Cinque giorni fa il governo di Parigi aveva inaugurato una linea più dura nel confronti degli italiani condannati per atti di terrorismo e fuggiti in Francia. Per la prima volta due «rifugiati» (Enrico Fedele e Gianni di Giuseppe) erano stati espulsi nel Burundi dopo che la Chambre d'Accusation aveva dato un parere favorevole all'estradizione. Ma nel caso di Massimo Sandrini, i giudici del tribunale parigino hanno dato ragione alle tesi della difesa. La vicenda giudiziaria di Sandrini è complessa. Il giovane fu arrestato nel maggio del '77 (aveva 17 anni) con altri due autonomi — Maurizio Azzollnl e Walter Orecchi — dopo una manifestazione nel centro di Milano in cui fu ucciso il brigadiere di polizia. Le foto di un autonomo con il passamontagna che spara tenendo con tutte e due le mani la «P 38» in via De Amicis fecero il giro del mondo sulle prime pagine del glor- nali. Ma nessuno del tre imputati fu riconosciuto. L'accusa, e la sentenza, fu di «concorso morale»: per Sandrini 6 anni e 9 mesi. In appello i tre vennero assolti e liberati. Sandrini era già fuggito in Francia quando la Cassazione annullò la1 sentenza di secondo grado e un nuovo processo (nel marzo dell'82) lo condannò a 9 anni e 11 mesi. Maurizio Azzollnl — l'unico degli imputati allora in stato di detenzione in Italia — tre mesi dopo lasciò il carcere in libertà provvisoria. Adesso la Chambre d'Accusation dovrà pronunciarsi su altre richieste di estradizione avanzate dall'Italia. Il primo caso sarà (entro giugno) quello di Sergio Tornaghi, un brigatista della «colonna Walter Alasia» condannato all'ergastolo per l'uccisione di Renato Brlano, dirìgente della «Ercole-Marelll». Tornaghi è stato arrestato a Parigi una settimana dopo Sandrini: per lui 11 parere del giudici francesi dovrebbe essere favorevole all'estradizione e, forse, il governo adotterà un nuovo provvedimento di esplusione, come ha fatto nei confronti di Enrico Fedele e Gianni Di Giuseppe. e. s.