A Genova una scienziata batte Cerofolini sindaco di Guido Coppini

A Genova una scienziata batte Cerofolini sindaco A Genova una scienziata batte Cerofolini sindaco Maria Luisa Massimo, de, 14 mila voti - «So lottare» GENOVA — Il futuro della rinnovata de genovese è donna: si chiama Maria Luisa Massimo, ha 56 anni, castana, occhi scuri, capelli che tendono al bianco e che non vengono nascosti. E' medico primario della divisione di ematologia e oncologia pediatrica all'istituto -Giannina Gaslini». Parla (arrotando la erre) quattro lingue; nella ricerca oncologica pediatrica è l'unica presenza italiana nel mondo. Si è affacciata alla politica il 9 marzo scorso, giorno in cui le telefonò Filippo Peschiera, mandato da De Mita a svegliare l'impigrito partito che in città tardava a manifestare segni di ripresa. E' uscita dalle elezioni comunali con un trionfo: come capolista della de per Palazzo Tursi ha avuto 14.077 preferenze, superando il sindaco «storico», il socialista Fulvio Cerofolini, fermo a 13.077. La Massimo ha dedicato la sua esistenza alla medicina. Non è sposata. Un solo interesse, al di fuori del «Gaslini»: la pittura astratta. — I genovesi che l'hanno scelta, hanno votato lo scienziato o 11 politico? «Credo che i voti vengano dai molti che chiedono concretezza, partecipazione allo sforzo di risollevare una città caduta in crisi profonda, che è crisi anche culturale. Mi ha dato la preferenza chi chiede amministratori non vincolati alle strategie di partito-. — Ma. accettando di diventare leader della de a Genova, lei non è entrata in queste strategie? -Non personalmente. Nessuno, finora, ha cercalo di condizionare la mia libertà. Il giorno che qualcuno lo facesse, la mia esperienza politica avrebbe fine-. — Lei è uno scienziato. Come pensa di trovarsi nel mondo politico? Non rischia di fare la pecorella fra i lupi? -Può darsi che ci sia da lottare, per avere gli spazi che si desiderano. Questo non mi spaventa. Da quando mi sono laureata, oltre trent'anni fa, ho affrontato situazioni difficili. Ho lavorato negli Usa, a Londra, a Parigi e naturalmente al "Gaslini" creando una divisione unica nel nostro paese. A quel tempo, le donne non avevano la comprensione (e le parità) di oggi. Nel mio settore, ho dovuto lottare, come sempre accade ai pionieri. La mia "erre francese" non induca in errore: so battermi: — Al "Gaslini" come hanno accolto il suo ingresso nel mondo politico? -Bene. Ma dirò di più. Prima di accettare la proposta della de, ne ho parlato con lo staff della mia divisione, un centinaio di persone fra medici e paramedici. Ho avuto il pieno incoraggiamento, anche da un comunista che rappresenta la Cgil nel mio reparto. Evidentemente, i miei collaboratori hanno ritenuto — al di là delle parti politiche — che un primario in Comune può fare molto per la sanità-. — Esiste la possibilità di un pentapartito a Palazzo Tursi. Lei potrebbe essere il primo sindaco donna di Genova. Che ne pensa? -Accetterei con umiltà, mettendo a disposizione il mio spirito di servizio. Ci sono problemi enormi: il piano regolatore, l'occupazione, il mutamento del modo di lavorare, il dilagare della droga. La città ha bisogno di efficienza-, — E come comincerebbe ad operare sulla città malata? « Vedrei tante commissioni all'opera contemporaneamente. Vorrei una partecipazione allargata. Ma, soprattutto, vedo due nemici da sconfiggere: improvvisazione e demagogia-. Guido Coppini Luisa Massimo

Persone citate: Cerofolini, De Mita, Filippo Peschiera, Fulvio Cerofolini, Gaslini, Luisa Massimo, Maria Luisa Massimo

Luoghi citati: Genova, Londra, Parigi, Usa