Referendum, Lama a consulto un vertice di ministri da craxi

Referendum, Lama a consulto un vertice di ministri da tram Lotta contro il tempo per evitare il voto del 9 giugno Referendum, Lama a consulto un vertice di ministri da tram Camiti e Benvenuto chiedono alla Cgil un'intesa sulla riforma di scala mobile e busta-paga ROMA — Si fa più serrata la corsa ad ostacoli contro 11 tempo per impedire il referendum comunista sulla scala mobile. Per oggi il presidente del Consiglio ha convocato una riunione di ministri per approfondire le possibilità di intesa con le parti sociali. Lama ha lasciato ieri sera il congresso dei sindacati europei a Milanofiori e si è precipitalo a Roma dove oggi parteciperà alla direzione pei, pare per cercare di strappare al partito l'autorizzazione a discutere la proposta di Carnitl e Benvenuto: quella di un accordo tra i sindacati sulla riforma del salario che scavalchi l'ostacolo-referendum. Tutti premono quindi perché sia bloccato al più presto il ricorso alle urne, ma si continua a brancolare nel buio a soli quindici giorni di distanza dal termine massimo per ottenere, con un provvedimento legislativo approvato dal Parlamento, la revoca, della consultazione popolare del 9 giugno. Tanti incontri a livello politico e sindacale, serrate consultazioni tra Roma e Milano, parecchie proposte più o meno complesse, ma ancora nessuna Ipotesi di soluzione è stata indicata in termini concreti, tanto meno trova consensi sufficienti nei diversi schieramenti, spesso nettamente contrapposti. Non basta che Lama, Carnitl e Benvenuto si affannino a tentare di sanare contrasti che si protraggono da mesi e a ricercare intese tra loro per una iniziativa comune nel confronti degli imprenditori e del governo; i tre leaders, infatti, dovrebbero aprire e concludere fulmineamente un negoziato e, sulla base di eventuali convergenze fra le parti sociali, l'esecutivo dovrebbe varare un provvedimento, forse un decreto-legge, da far approvare da Camera e Senato a tempo di record. Anche la «scorciatola» esaminata a Milano a margine del congresso della Ces, cioè un appello di Cgll-Cisl-Uil all'astensione da lanciare sempre dopo la conclusione di un accordo, incontra resistenze nel sindacato e tra i partiti, pure della maggioranza, senza contare che sembrano assai scarse le probabilità per un chiarimento quanto mai rapido con gli imprenditori e lo stesso esecutivo. Camiti e Benvenuto sono favorevoli, ma non si nascondono le enormi difficoltà e la estrema ristrettezza dei tempi; Lama, giunto ieri sera a Roma, si è mostrato molto dubbioso, prendendo le distanze almeno per il momento dall'ipotesi di un invito unitario a non recarsi alle urne il 9 giugno. -Non è certo la soluzione ottimale», ha criticato il segretario politico della de De Mila, quella di astenersi dal voto per invalidare il referendum. «Mi auguro piuttosto — ha aggiunto — die si trovi il modo di non farlo. La soluzione migliore dovrebbe essere questa, visto die tutti lo dicoGian Carlo Fossi (Continua a pagina 2 In ottava colonna)

Persone citate: Carlo Fossi, De Mila, Lama

Luoghi citati: Milano, Roma