Nei partiti è già scattata l'«operazione 9 giugno» di Eugenio Palmieri

Nei partiti è già scattata r«operazione 9 giugno» Nei partiti è già scattata r«operazione 9 giugno» ROMA — Si rifanno 1 conti per verificare vecchie e nuove alleanze, si pesano le prefe-ROMA — Si rifanno 1 conti per verificare vecchie e nuove alleanze, si pesano le preferenze, pacche sulle spalle o sguardi preoccupati secondo i risultati conseguiti, ma l'ombra del referendum si allunga già 11 giorno dopo. E' un argomento che si fa> velocemente strada tra le mille considerazioni "sul risultato elettorale: c'è chi vuole il referendum ma non lo dà a vedere, chi ha paura di misurarsi in un nuovo verdetto, chi farebbe carte false per evitarlo. Nei partiti il responso amministrativo non ha cambiato l'atteggiamento della vigilia. .,Von intendiamo barattare il referendum con le intese nelle giunte locali — rispondono ufficialmente i comunisti al vicesegretario del psi Martelli —: si tratta di due problemi distinti. Gli accordi a livello locale li faremo sulla base dei programmi, nell'altro caso si tratta di una riparazione: la restituzione dei 4 punti di contingenza». Che cosa cambia dopo la flessione del pei? A Botteghe Oscure ci sarà un ripensamento, un ammorbidimento? Renato Zangheri, ex sindaco di Bologna e ora responsabile dei problemi dello Stato, fa capire che la questione sarà uno dei temi in discussione alla direzione di domani: -Vedremo le proposte che avanzerà il governo». Per 11 referendum è cominciato il conto alla rovescia: 26 giorni per scongiurarlo sulla base di un accordo che coinvolga governo, sindacati e imprenditori. I partiti della coalizione a cinque lanciano messaggi al pei di non portare il Paese ad un nuovo confronto-scontro. I democristiani temono una ulteriore lacerazione nel mondo sindacale, ha affermato 11 vicesegretario Scotti, ma se si andrà alle urne inviteranno a votare «no»; i socialisti temono una ennesima spaccatura nella sinistra; repubblicani, socialdemocratici e libe¬ rall eviterebbero di buon grado questa nuova prova. rali eviterebbero di buon grado questa nuova prova. Anche 11 segretario della de De Mita ha so stenuto che non c'è correlazione tra elezioni amministrative e referendum «ma certamente il-riluttato scoraggia chiunque apwa giocato strumentalmente con il referendum». Secondo me — ha detto più esplicitamente il vicepresidente del Consiglio Forlant — i risultati elettorali dovrebbero far riflettere il pei sulla necessità di non accentuare le divaricazioni. Nei prossimi' giorni 11 gioco sarà a carte scoperte. L'accordo è difficilissimo, non impossibile anche se gli elementi in ballo sono molteplici. I ministri De Michells e Romita (oggi vedrà di nuovo le parti sociali) lavorano per raggiungere un'intesa con sindacati e Confindustria che dovrebbe toccare tre tasti: la scala mobile, 11 flscal-drag, l'occupazione. E a Craxi spetterà il compito ultimo di raccoglierla: da una parte superando le resistenze che in alcuni settori della de permangono per quanto riguarda il recupero del flscal-drag che in qualche misura andrebbe a gravare le entrate dello Stato (Visentin! invece sarebbe parzialmente favorevole), dall'altra presentandola come un superamento delle richieste del comunisti. Insomma un'intesa assai complessa, tecnicamente praticabile ma politicamente piena di incognite. Senza contare che restano gli interrogativi sull'offensiva ostruzionistica in Parlamento promessa da Democrazia proletaria e dai missini nel caso In cui non si raggiungesse un accordo chiaro. Il repubblicano Battaglia ha sostenuto l'opportunità di non fare il referendum e di modificare tempestivamente la legge -poiché una situazione di tensione non è utile a nessuno». Eugenio Palmieri

Persone citate: Craxi, De Michells, De Mita, Renato Zangheri, Romita, Visentin

Luoghi citati: Bologna, Roma