Suona a castrar Walesa «Ho ordine di ucciderla»

Suona a castrar Walesa «Ho ordine di ucciderla» Suona a castrar Walesa «Ho ordine di ucciderla» VARSAVIA— Il portavoce del governo polacco, Urban, ha annunciato ieri l'arresto di un uomo, Jozef èzezepanski, 31 anni, avvenuto il 9 maggio scorso a Danzlca. L' accusa: «avere partecipato a un complotto contro la vita di Walesa», come lo stesso arrestato ha ammesso. Urban ha fornito molti particolari sul caso, ma ha chiesto al giornalisti di «non creare un'atmosfera sensazionale Intorno all'episodio» e di «non trarne conclusioni affrettate», perché le circostanze restano ancora «vaghe e imprecise», e le deposizioni dell'accusato sono «confuse e difficili da controllare». Durante una licenza dal carcere In cui scontava una condanna a 11 anni per omicidio durante una rissa, Szczèpanski si è presentato a casa del Premio Nobel per la Pace e gli ha spiegato di essere stato contattato da «un'organizzazione segreta per ucciderlo». L'uomo, ha continuato Urban, non è stato preso sul serio. E' tornato da Walesa una seconda volta, appunto il 9 maggio; ha parlato direttamente con l'ex leader sindacale, confermando per iscritto la veridicità delle sue affermazioni. Chiamati da Walesa, funzionari di polizia hanno arrestato Szczèpanski. Nella sua confessione scritta, l'uomo, saldatore di professione, ha dichiarato di essere stato avvicinato per la prima volta dall'«organizzazione segreta» nel giugno 1983, mentre si trovava In prigione, senza che gli venisse precisato quale missione avrebbe dovuto compiere. Successivamente ebbe molti altri contatti con «un tipo sportivo, elegante e di buone maniere» durante tre brevi licenze dal carcere e durante un permesso più lungo, di sei mesi, concessogli dall'ottobre 1984 all'aprile 1985 per «le precarie condizioni di salute di sua moglie». Sempre citando la deposizione di Szczèpanski, Urban ha affermato che al termine della licenza, il 17 aprile, l'uomo non è tornato In prigione, ma ha tentato di uccidersi, obbedendo a ordini impartiti dal misterioso interlocutore. Ricoverato, è stato sottoposto a esami psichiatrici, i quali hanno stabilito che soffre di disturbi mentali. Uscito dall'ospedale psichiatrico, Szczèpanski è stato ancora una volta avvicinato dallo sconosciuto, che il 26 aprile gli ha annunciato lo scopo della missione: «Uccidere Walesa, traditore della patria», . , All'uomo è stata consegnata (il portavoce del governo ha continuato a citare la deposizione dell'arrestato) una Fiat bianca; sul sedile c'era una pistola americana, un passaporto con visto (non è stato precisato di quale Paese) e una somma notevole in dollari. A questo punto, Szczèpanski ha rifiutato di partecipare all'operazione.

Persone citate: Urban, Walesa

Luoghi citati: Varsavia