Pci e psi: meno 6

Pei e psi: meno 6 Pei e psi: meno 6 I due partiti hanno perso tre seggi a testa -1 repubblicani passano da 3 a 6 consiglieri; invariati pli e de - Scende il psdi, avanza il msi; dp e liste verdi entrano con un rappresentante in Sala rossa , La giunta laica (psi, pli, pri) degli ultimi cento giorni a Palazzo civico ha tenuto: con un travaso di tre seggi dal psi (sceso da 12 a 9 consiglieri) al ■mi (salito da 3 a 6) dispone di 120 voti come nella precedente tornata amministrativa e se ad essi si aggiungono i 20 della de e i due del psdl, si ottiene quella maggioranza (42 seggi) di pentapartito improponibile dopo le elezioni del 1980. Al contrarlo ora appare impossibile quella coalizione soclalcomunlsta che cinque anni fa usci vittoriosa dalla consultazione elettorale con 'Comunisti e psi che complessivamente avevano avuto sei seggi in più a conferma del precedente quinquennio di governo insieme. Adesso, per formare una giunta di sinistra, sarà necessario l'apporto del psdi, di dp ed eventualmente delle formazioni «verdi». Il segretario del pel, Fassino, già prima del voto aveva lanciato un appello alle forze di sinistra e al pri per guidare insieme Torino. Ma i repubblicani, forti del successo ottenuto, puntano ad avere la poltrona del sindaco per il capolista Longo al vertice di una maggioranza di pentapartito, secondo il modello che a Roma sostiene Craxl. E a questo punto, nonostante il plebiscito ottenuto dall'ex sindaco Novelli (oltre 120 mila preferenze), la giunta più probabile appare quella a cinque: inseguita dalla de, auspicata da liberali e pri, accettata dall'area socialista. Si vedrà nei prossimi giorni come verranno impostate le trattative, anche alla luce di quelle per Regione e Provincia, seguendo le eventuali indicazioni che arriveranno dalle centrali nazionali dei partiti. COMUNISTI. Perdono quasi quattro punti scendendo dal 39,3 per cenU'ideUWal' 35,441 ieri e traigli «as^n-,-, do dai precedenti 33 a 30. Rispetto alle regionali hanno conquistato oltre un punto, grazie all'.effetto Novelli»: l'ex sindaco infatti, con più di 120 mila preferenze, è stato indubbiamente un catalizzatore trainante. DEMOCRISTIANI. Hanno mantenuto percentuali e seggi: 23,5 per cento cinque anni fa, 23,5 per cento ieri; 20 consiglieri nel 1980, altrettanti ieri. Una stabilità che, nelle sedi scudocroclate e nel commenti dei leader, suona quasi come una vittoria, viste le previsioni della vigilia e i risultati delle elezioni europee dello scorso anno e delle politiche '83, quando la de toccò 11 minimo storico del 19,6 per cento. SOCIALISTI. Hanno perso tre punti in percentuale (dal 14,4 dell'80 all'i 1.5 di ieri) e tre seggi (da 12 a 9). Nonostante ciò il risultato socialista, mantenendosi agli stessi livelli della consultazione regionale, è ritenuto abbastanza soddisfacente. Il psi inoltre rimane l'ago della bilancia per le giunte: dalla sua scelta dipendono infatti le possibilità sia del pentapartito, sia di una giunta di sinistra allargata a psdi, dp e verdi. SOCIALDEMOCRATICI. Arretrano pure loro di oltre un punto (dal 4,5 per cento dell'80 al 3,4 di ieri) e di un seggio (da 3 a 2). Rimangono però in gioco per le future alleanze e sono corteggiati sia dal pel, sia dalla de, poiché i loro voti risultano indispensabili per qualsiasi tipo di giunta, a meno che il pri decida a sorpresa di collaborare con i comunisti. REPUBBLICANI. Sono i veri vincitori: hanno raddoppiato voti (dal 3,8 al 7,1) e seggi (da 3 a 6) e con psi e psdi possono considerarsi indispensabili per qualsiasi maggioranza. DI conseguenza chiedono 11 sindaco, dicendo però chiaramente di puntare su una coalizione a cinque, analoga a quella che governa 'il Paese'.'1 ; s»s «iwwrta ! LIBERALI. Sono scesi' di mezzo punto (dal 6,6 al 6 per cento), mantenendo però gli stessi 5 seggi del 1980. Disponibili solo per una maggio¬ ranza a cinque, eventualmente anche con sindaco l'avv. Vittorio Chlusano, non hanno dubbi a proseguire una battaglia contro le eventuali giunte di sinistra che, a loro giudizio, li ha sempre premiati: anche questa volta. DEMOPROLETARI. Conquistano un seggio con lo 0,3 per cento in più rispetto al 1980, quando furono esclusi pur avendo ottenuto 1*1,2 per cento. Puntano ad una maggioranza di sinistra. MISSINI. Pure loro hanno ottenuto un seggio in più grazie alla conquista di uno 0,6 per cento che 11 porta dal 5,3 al 5,9 per cento. Ora dispongono di 5 consiglieri contro 14 dell'80. Un consigliere a testa infine ai verdi e ai verdi-civici, per 1 quali però non sono possibili confronti con le precedenti consultazioni. I pensionati non hanno avuto eletti a Palazzo civico; Piemont ne ha invece ottenuto uno nell'amministrazione provincia- le" Giuseppe Sanglorgio

Persone citate: Fassino, Longo

Luoghi citati: Roma, Torino