A Palermo la de chiede il sindaco (Elda Pucci?)

A Palermo la de chiede il sindaco (Elda Pucci?) Pur essendo passata da 39 a 32 consiglieri A Palermo la de chiede il sindaco (Elda Pucci?) PALERMO — E il Comune di Palermo al centro dell'attenzione politica in Sicilia. Che cosa succederà nella città dove il Consiglio fu sciolto anticipatamente per le risse e le imboscate dei franchi tiratori, per gli scandali e sull'onda emotiva della città esposta alla violenza mafiosa? La de, passata da 39 a 32 consiglieri, esce ridimensionata, non umiliata. Il calo era stato messo nel conto anche se si sperava di contenerlo meglio di quanto in realtà è avvenuto. Perso 11 9% rlspet-' to alle amministrative del 1980, la de ha ricuperato 114% sulle «europee». I comunisti hanno perso meno di un punto su cinque anni fa ma ben 9 rispetto all'anno scorso. Con 19.702 preferenze riportate quale capolista, l'onorevole Sergio Mattarella, commissario della de palermitana e membro della direzione del partito, dice: «Con il 37,3% la de non può sottrarsi al dovere di guidare il Comune di Palermo. Dopo le tante candidature, anche di nostri alleati del pentapartito, penso che l'incarico di sindaco rimarrà a noi. Ci è andata bene». Il prossimo sindaco di Palermo? Un nome su tutti, quello di Elda Pucci, medico, già sindaco per dieci mesi, ben accetta a Ciriaco De Mita. Elda Pucci, che nell'ottobre scorso denunciò alla' commissione antimafia l'esistenza di un «comitato d'affari» che in Comune dettava legge sui grandi appalti, e che il 20 aprile ha avuta distrutta da due bombe la sua villa di campagna, è giunta prima con 21.149 preferenze ed è comprensibilmente felice. »Questo risultato indica che per ottenere il consenso bisogna compiere fino in fondo il proprio dovere e che la gente alla fine ti dà la gioia dell'adesione popolare. Assieme a me molli hanno voluto protestare contro alcune realtà negative della città». Per l'on. Calogero Mannino, segretario regionale de, -è stata una lotta politica difficile. Useremo questo voto — si impegna l'ex ministro dell'Agricoltura — per assicurare ai siciliani adeguate condizioni di governo». Elio Sanfilippo, segretario del pel a Palermo, che torna in Consiglio, ammette: «Per noi il risultato è insoddisfacente»; ma fa risaltare nel contempo .il calo della de, che tradizionalmente a Palermo otteneva ottimi risultati». Il vicesegretario del pri Aristide Ounnella osserva: «/I pri è il terzo partito della coalizione di governo e con molta coerenza si è battuto perché anche in Sicilia la stabilità fosse mantenuta». Il segretario regionale socialista Natalino Amodeo osserva, a proposito dell'avanzata del suo partito: «£' un nuovo impulso al processo di riforma che viene soprattutto dalle donne e dai giovani». Esultano alcune formazioni minori, come Democrazia proletaria, 1 Verdi, Città per l'uomo e l'Unione popolare siciliana, che hanno ottenuto ciascuno una propria rappresentanza in Consiglio. Danno da pensare le 26.411 schede nulle e bianche (rispettivamente 18.686 e 7.725) che nella sola Palermo rappresentano circa l'8%, il quinto partito della città. Interessanti anche 1 dati sulle «comunali» a Catania e Messina (400 mila e 280 mila abitanti rispettivamente). A Catania 11 sindaco de Attagliile ha superato il vicepresi¬ dente della Camera, Azzaro, di oltre 3000 preferenze e non è stato eletto il deputato ed ex segretario regionale Nino Lombardo. Nel psi primo l'on. Salvo Andò, seguito dallo storico Giuseppe Giarrizzo, preside della facoltà di Lettere. La de ha perso 5 seggi in Comune e 2 alla Provincia, il pei • ne ha perso 1 al Comune e il psi ne ha guadagnato uno. Gli altri hanno tenuto (il psdi è passato da 4 a 6). A Messina la de è scesa da 30 a 29, il psi, guidato dal ministro Nicola Capria, è aumentato da 11 a 12; il pel e calato da 5 a 4. Antonio Ravidà PALERMO Seggi '85 '80 DC 32 39 PCI 12 12 PSI 11 9 PSDI 4 5 PRI 5 5 PLI 3 3 DP 1 — MSI 7 7 Verdi 1 — Altrl 4 — Totale 80 80