A Venezia soltanto il pri è salito molta prudenza sulle alleanze

A Venezia soltanto il pri è salito molta prudenza sulle alleanze Il pei ripropone una giunta di sinistra anche con dp e verdi A Venezia soltanto il pri è salito molta prudenza sulle alleanze VENEZIA — I giochi sono più che mal aperti. Il «totoslndaco» per 11 Comune di Venezia si presenta incerto, perché 1 risultati elettorali lasciano aperte molte ipotesi, praticamente tutte quelle che. venivano avanzate già prima dello spoglio delle schede. I tre seggi in meno alla de, i due in meno al pel, la posizione invariata del psl, la perdita di due seggi da parte del psdi e l'aumento di due per il pri (la novità forse più rilevante di questa tornata elettorale) sono tutti elementi che creano un quadro politico non facilmente decifrabile. / I! sindaco uscente, U parlamentare europeo Mario Rigo, socialista, che è stato a capo di una giunta pcl-psi-pri, nel lasciare Venezia per recarsi a Bruxelles mentre cominciavano ad apparire 1 primi dati, ha lanciato un messaggio che pare di rinuncia: .Tanti auguri a chi dovrà governare questo Consiglio». Tra i socialisti nettamente in testa come preferenze è stato 11 candidato della corrente di De Mlchelis, Nereo Laronl, che con 11 ministro Bruno Visentin! appare uno dei due più probabili sindaci della futura giunta lagunare. Favorevoli al pentapartito sono 1 democristiani e i socialisti: l'onorevole Gianfranco Eccelli, pa-' mentare veneziano della de, osserva che l'affermazione complessiva del pentapartito rende possibile quel cambiamento di maggioranze pr. annunciato dai partiti governativi durai»-. te la campagna elettorale. «Lo de — aggiunte Boi elli — non pone alcuna p reclusione in ordine alla candidatura a sindaco di Venezia». Il segretario provinciale del pai di Venezia, Umberto Carraro, primo degli eletti in Consiglio regionale, rileva che <è stata premiata la nostra Impostazione politica anche nazionale; coerentemente con essa riteniamo di dover andare nella direzione del pentapartito, dovunque sia possibile». Contrari, naturalmente, 1 comunisti. Il vicesindaco di Venezia, Paolo Cacciari, ricordando che il pel nella città lagunare ha perso, ma a favore di «aree» vicine, come dp e 1 Verdi, sostiene che lo schieramento precedente viene rafforzato da queste elezioni, mentre il pentapartito esce senza alcuna possibilità di aggregazione. Il «tracollo» della de dimostrerebbe, secondo Cacciari, che la volontà dell'elettorato è quella di mantenere a Venezia una giunta di sinistra. Anche per il segretario regionale del pei, Gianni Pellicani, l'ipotesi del pentapartito è stata .nettamente penalizzata» insieme con la .pretesa della de di governare la citta». Prudentlsslml sulla possibilità che Visentin! sia il prossimo sindaco di Venezia sono proprio i repubblicani, secondo i quali si aprirà ora una fase di discussione non breve tra 1 partiti — come osserva il consigliere regionale Gino Casson — e le prospettive appaiono alquanto complesse. I dati elettorali, secondo Casson, sono tali da consentire sia una riedizione della giunta rossa sia un pentapartito. Molte ipotesi sono ancora aperte anche in Regione e se appare possibile 11 pentapartito lo è altrettanto l'ipotesi di un'alleanza diversa, magari la stessa (dc-psdl) che ha retto la passata legislatura. Sorpresa, nelle elezioni regionali, hanno dato due esclusioni. Non sono stati rieletti né il presidente del Consiglio uscente, li socialista Bruno Marchetti, né l'assessore democristiano ai Servizi sociali Anselmo Boldrin. Moltissime preferenze, invece, per il presidente della giunta Carlo Bernini, de, per il quale appare più che probabile una ri-' conferma. Gigi Bevilacqna VENEZIA Seggi '85 '80 DC 17 20 PCI 19 21 PSI 11 11 PSDI 2 3 PRI 3 1 PLI 1 1 DP 1 — MSI 3 2 Verdi 2 — Altrl 1 1 Totale 60 60