Firenze boccia la coalizione a 5

Firenze boccia la coalizione a 5 Ma non c'è un'alternativa chiara Firenze boccia la coalizione a 5 FIRENZE — Da ieri pomeriggio alle 16,30, quando è arrivato il risultato dell'ultima delle 660 sezioni di Firenze, U pentapartito che dal 1983 guidava la città non ha più la maggioranza in Consiglio comunale. E' senz'altro questo 11 dato politicamente più rilevante del voto nel capoluogo toscano, che è andato parzialmente in controtendenza rispetto a quello nazionale. La flessione del pel è stata infatti molto contenuta, il caio della de notevole, l'aumento del psi inesistente,, l'affermazione dei repubblicani limitata. Hanno invece avuto successo le liste «ver- , di», che entrano per la prima volta in Palazzo Vecchio addirittura con due consiglieri, dp, il msl che ha probabilmente raccolto, in una città che vive di commercio e turismo, il voto di protesta dei fmuÈM •■ "« Il nuovo assetto del Consl!i gllo. comunale .di Firenze si presenta in questo modo (tra parentesi il precedente numero di consiglieri): pei 25 (26). de 17 (19), psl 7 (8), psdi 1 (2), pri 3 (2), pli 1 (1), msi 3 (2), «verdi» 2 (non presenti), dp 1 (non presente). •Nonostante il buon risultato del mio partito, unico fra quelli dell'arco democratico ad aver aumentato i seggi — ha commentato con un po' di amarezza 11 sindaco repubblicano Landò Conti — non sono soddisfatto del risultato del voto. Ritengo che questa coalizione di pentapartito, per quello che ha fatto in questi due anni di governo, avrebbe meritato una riconferma netta». L'elettorato fiorentino, invece, non solo non ha permesso la riconferma del governo di pentapartito, ma ha penalizzato anche il pel, non dando in questo senso un'indicazione chiara su quale giunta voglia vedere a Palazzo Vecchio. •Per Firenze si prospettano giorni pieni di incertezza e quindi di pericolosità: dice il sindaco Conti. •Dovremo riunire gli organi dirigenti e poi fare la prima mossa» risponde il capolista del pei, Michele Ventura; e aggiunge: .Siamo consci delle difficoltà che comporta una riapertura di dialogo con i socialisti dopo tante polemiche, ma per superare la frattura non c'è che partire dal confronto sui programmi: A Firenze, come in Regione, i comunisti tengono a precisare che la loro intenzione è di coinvolgere in questo discorso anche le altre forze laiche, dp e soprattutto 1 verdi. 'Comunque non c'è governo stabile senza la nostra presenza», ammonisce il capogruppo consiliare uscente Stefano Bassi. Nessuna ipotesi di schieramento viene invece dai socialisti, ancora abbottonatlsslmt. «Ci sono nuove realtà da considerare e sotto questo aspetto non abbiamo esperienza — dice il segretario provinciale del psl, Fabrizio Chiarelli. — Fare ipotesi oggi sarebbe azzardato». Accanto al dato elettorale puro, con molta attenzione è stato seguito lo spoglio delle preferenze, soprattutto per quei personaggi indicati dai rispettivi partiti come possibili candidati alla carica di sindaco di Firenze. La sorpresa è venuta dal pli dove il capolista, Francesco Romano, soprintendente del Teatro Comunale, è stato scavalcato dall'assessore uscente Adalberto Scarlino, restando quindi escluso dal Consiglio comunale. Francesco Matteini FIRENZE Seggi '85 '80 dc 17 19 pci, 25 26 psi 7 8 * p'sdi"" 'J" ' i 2** pri 3 2 :PU>:u: nil,, lilfili tvunttn dp 1 — msi 3 2 Verdi 2 — Totale 60 60

Persone citate: Adalberto Scarlino, Fabrizio Chiarelli, Francesco Matteini, Francesco Romano, Landò Conti, Michele Ventura

Luoghi citati: Firenze