Il sindacato europeo chiede meno orario, più investimenti

Il sindacato europeo chiede meno orario, più investimenti Craxi denuncia poca cooperazione industriale ed eccessi di protezionismo Il sindacato europeo chiede meno orario, più investimenti DAL NOSTRO INVIATO MILANO — L'Europa ha 18 milioni di disoccupati, uno ogni 9 lavoratori attivi. Ovvio che questo sia il tema centrale del V congresso della Confederazione europea dei sindacati, che si è aperto ieri a Mllanoflori con la partecipazione di 600 esponenti sindacali in rappresentanza di 35 organizzazioni di lavoratori appartenenti a 20 Paesi, I sindacalisti europei — lo ha detto 11 segretario generale della Ces, Vanderscheid, nella relazione introduttiva — affermano che è necessario mettere in atto «un programma di investimenti coordinato a livello europeo nel trasporti pubblici, telecomunicazioni, sanità, educazione, energia, ambiente». Essi propongono che i vari Paesi europei destinino l'uno per cento in più del pi! (prodotto interno lordo) per. gli investimenti pubblici. Puntano anche alla riduzione dell'orarlo di lavoro «che resta un mezzo complementare e indispensabile per dare lavoro a tutti». La Ces affé 'ma che -.l'obiettivo delle 35 ore senza perdite di salario dovrà essere realizzato rapidamente, senza tuttavia escludere altre forme di riduzione reale». Altra Indicazione è che gli aumenti di produttività derivanti dalle nuove tecnologie e dalla riorganizzazione del lavoro «devono servire anche per la riduzione degli orari di lavoro». Si precisa però che «i tempi della riduzione, le sue forme, il suo finanziamento, debbono essere oggetto di negoziato». Se i propositi sono uiv.nlmi, non si può dire altret; auto sulle strade da seguire per metterli in pratica, i sindacati italiani (sono presenti Lama, Camiti, Benvenuto) sostengono che la Ces dovrebbe accrescere il proprio potere contrattuale nel confronti della Comunità economica europea e della Associazione degli industriali europel. Non altrettanto convinti i sindacalisti di altri Paesi clie giudicano più utile affrontare i problemi nelle singole realtà economiche, pur tenendo conto degli indirizzi generali dettati dalla Ces. Questo scostamento tra le aspirazioni e le realizzazioni è stato sottolineato da Craxi nel discorso che ha pronunciato come presidente di turno della Comunità economica europea. «La Comunità — ha detto — tarda a trarre tut teileyoteneiamche semin^■fé- nef, or questa*'grt kf^&t0 europeo che strumen Paesi avanzati e nella costituzione di un grande mercato Ubero di più di 300 milioni di uomini». «Abbiamo ripetutamente sottolineato — ha proseguito Craxi — questo dato negativo indicandone le punte nella modestia della cooperazione industriale, nella frammentazlone della ricerca, nell'insufficiente unità monetaria, negli eccessi di protezionismo che per modesti vantaggi contingenti pregiudicano ampie possibilità future». In altre parole, a fronte di un'Europa scoordinata ci sono del sindacati europei esitanti. Ciò non toglie che questi ultimi chiedano alla Cec «il coordinamento delle politiche economiche, onde creare le condizioni più favorevoli a un rilancio sulla base di programmi comuni». Il sln- •jti intende adoperare per so» stenére le" pròprie 'tè"sl7"'Sl parla genericamente di «azioni efficaci» (alcuni vorrebbero aggiungere «compresi gli scioperi», ma altri sono contrari). . Craxi, nel suo discorso, ha rilevato che, pur non potendo rinunciare né all'innovazione né allo sviluppo, si deve constatare che «nel 1984 l'aumento della produttività in Europa non ha portato a un analogo miglioramento delle quote di lavoro e che nel 1985 la situazione rimarrà ugualmente ferma, poiché sembra certo che lo sviluppo dell'anno in corso non supererà i livelli dell'anno precedènte». li presidente uscente del Ces, 11 belga Debunrie, ha rivolto un duro attacco alla politica economica degli Stati Uniti, affermando tra l'altro che 11 «liberalismo duro» e la «destra» sono «una minaccia |—■—Sergio DéVécchl' Rapporto dal Fondo (Tassi inflazione e disoccupazione '84 in °/oj 12 10 Fonie: Euroelal e Fml

Persone citate: Craxi, Lama

Luoghi citati: Europa, Milano, Stati Uniti