Il bracconiere sul lago di Giorgio Martinat

Il bracconiere sul lago Nell'oasi di Puccini molti sconfinano e i guardaparco sono pochi Il bracconiere sul lago Dicono i controllori: «Siamo in 24, è difficile tenerli sotto sorveglianza» - Verso Torre del Lago le vele disturbano gli uccelli: vietate alcune zone - La Lipu sta trasformando questa area nel primo spazio naturalistico di birdwatching particolarmente attrezzato - Tra la vegetazione si nascondono specie rare di volatili DAL NOSTRO INVIATO PISA — I guardaparco del lago di Puccini hanno il quartier generale nella villa OinorI, sepolta tra palme, eucaliptus e platani giganteschi poco lontano da Massacluccoli: un capanno per gli attrezzi e la darsena coperta (ma il tetto sta crollando) dove tengono un paio di motoscafi e i barchinl per il servizio di sorveglianza. Verso Torre del Lago si vedono molte vele gonfiate dal vento fresco che scende dalle Alpi Apuane: .Sono un problema per il parco — spiega il capopattuglia Armonide Mannari — perché disturbano molto gli uccelli. Ma ora si è ottenuta una certa disciplina, vietando loro talune zone, soprattutto dalla parte di Viareggio, dove il lago diventa padule e gli uccelli sono più numerosi^. Il lago di Massaciuccoli, che la Lega Italiana Protezione Uccelli sta trasformando nella prima oasi naturalistica italiana particolarmente attrezzata per 11 birdwatching, costituisce un ambiente forse unico nel nostro Paese. Nella zona paludosa è coperto da distese di falasco, le più grandi e compatte che si conoscano, solcate da canali (talvolta ridotti a un sottile fessura, dove soltanto lo snello barchino a fondo piatto dei cacciatori può insinuarsi) e interrotte dai .chiari-, specchi d'acqua libera di varie dimensioni. Il falasco è spesso nascosto dalla fragmlte, la canna, che lo circonda e spinge più in alto 1 suoi caratteristici pennacchi, e cela a sua volta lo sfagno, il muschio di torbiera che testimonia le antiche origini lagunari del lago. . Tra la vegetazione — dice Alessandro Spinelli che da molti anni ha consacrato la sua passione di naturalista a questo ambiente, dove è nato — si nascondono specie molto rare, autentici fossili viventi. Ad esempio lX>smunda rega¬ le, una felce primigenia che ha conservato gli sporangi in un ciuffo alla sommità, sema trasferirli sulla pagina inferiore delle foglie come le sue più evolute pronipoti di oggi. Oppure le due piante carnivore, la rosolida o drosera che cresce tra lo sfagno e cattura piccoli insetti per procurarsi l'azoto di cut ha bisogno, o IVtricularia, l'erba vescica che prende il nome dai minuscoli otricelli che le permettono di galleggiare e nello stes- so tempo sono trappole per insetti o piccoli crostacei*. E dove le foresta di Migliarino si spinge fino sulla sponda è diffusa la perlploca greca, una liana sopravvissuta soltanto in questi luoghi. La barca dei guardaparco scivola lungo i canali tra il falasco. E alza dal «chiari» 11 volo di decine di uccelli: garze, stormi di piro-plro. pignattai, gabblanelle, che sfrecciano bassi sul canneto per ributtarsi subito al riparo nel folto, mentre più alto si leva il volo dei Cavalieri d'Italia (ricomparsi anche qui come in altri punti del litorale dopo molti anni di assenza) e dell'airone rosso che, con il suo confratello clnerlno dall'apertura alare di due metri, è l'uccello più grande della palude. Invisibili tra le canne restano invece i cannareccioni. Verdebruno il riflesso dell'acqua, verde il colore dominante del falasco e della canna, interrotto soltanto dalle minuscole vampate gialle del fiori di euforbia palustre. «Afa la stagione, quest'anno, è in ritardo — dice il capopattuglia Mannari — tra poco fioriranno le ninfee, con le loro grandi coppe bianche e viola, e il padule diventerà uno spettacolo*. Un paradiso senza problemi, dunque, questo lago di Puccini? Il motoscafo sta ora sconfinando oltre i limiti del parco, nella fascia di acquitrino dove la caccia è ancora permessa, e si incrociano sempre più frequenti i barchini dei cacciatori, con i «richiami», femmine di germano reale, legati a prua. Vanno ad addestrarli, in attesa dell'apertura della stagione venatoria, quando il lago, che in primavera è il regno dei trampolierl e del limicoli in genere, diventerà il regno delle anitre e delle folaghe. 'Spesso — dice Mannari — i cacciatori sconfinano nel parco e si fanno bracconieri: siamo soltanto ventiquattro guardie ed è difficile tenerli sotto controllo'. ■ Nel «chiari» campeggiano •ancora le draghe: 'Scavano e .distruggono la torbiera per raggiungere, a trenta metri di profondità, le vene di sabbia silicea usata soprattutto nell'industria orafa per "sabbiare" i metalli preziosi*. Con l'istituzione del parco, l'apertura di nuove cave è soggetta ad autorizzazione, ma quelle esistenti restano in funzione e apportano gravi danni all'integrità dell'ambiente. Inoltre, attorno al lago, si vanno estendendo le culture intensive di mais: •/ fertilizzanti — dice Spinelli — di/apano e provocano l'eutrofizzazione delle acque, con conseguenze perniciose: le alghe cresciute a dismisura hanno distrutto, per esempio, l'erba papertna, principale nutrimento delle anitre e delle folaghe*. Forse mai più queste ultime torneranno sul lago a decine di migliaia, come ai tempri?!», mitiche battute dt:cgua>tt34|>Giacomo Puccini.' Giorgio Martinat BVTV3

Persone citate: Alessandro Spinelli, Giacomo Puccini, Puccini

Luoghi citati: Italia, Migliarino, Pisa, Viareggio