Terrorismo, Parigi ha cambiato rotta timore e allarme fra i latitanti italiani
Terrorismo, Parigi ha cambiato rotta timore e allarme fra i latitanti italiani Giovedì, per la prima volta, due nostri connazionali sono stati espulsi Terrorismo, Parigi ha cambiato rotta timore e allarme fra i latitanti italiani Sono circa 300 - Entro luglio i giudici francesi dovranno decidere su altre cinque richieste di estradizione - Non a caso Toni Negri ha chiesto di tornare ma con garanzie di libertà PARIGI — Dopo le polemiche degli ultimi mesi tra la Francia e l'Italia sui «rifugiati», il governo di Parigi ha cambiato atteggiamento. Per la prima volta ha ordinato l'espulsione di due italiani accusati di azioni terroristiche: Enrico Fedele (Imputato per partecipazione a banda armata e rapina) e Gianni Di Giuseppe (condannato a 8 anni per una rapina a Torino) sono stati imbarcati, giovedì sera, su un aereo diretto nel Burundi. Certo, è un compromesso: l'Italia aveva chiesto la loro estradizione e i giudici francesi della Chambre d'Accusation avevano dato parere favorevole. Ma la sostanza della svolta rimane: 1 due italiani sono stati considerati degli 'indesiderabili» e questo, in quattro anni, non era mai avvenuto. Non solo; alla fine dell'84 la Francia aveva scelto la via dell'espulsione per due terroristi baschi dell'Età ma, nel gennaio scorso, per altri tre, ha concesso l'estra- dizione reclamata dalla magistratura spagnola. Qualcosa si stava già muovendo. L'espulsione di Fedele e di Di Giuseppe è un precedente: la stessa sorte potrebbe toccare ad altri «rifugiati» italiani. Prima di tutto a quelli arrestati in base a mandati di cattura internazionali ed ora sotto processo di fronte al tribunale parigino. Ma, teoricamente, potrebbe riaprire decine di casi: tutti quelli per 1 quali 1 giudici francesi hanno pronunciato 11 loro «si» all'estradizione, poi bloccata dal governo che, per legge, ha l'ultima parola in materia. La Chambre d'Accusation ha oggi sul suo tavolo cinque richieste avanzate dall'Italia. Deve decidere (tra la fine di questo mese e luglio) su Sergio Tornaghi, Massimo Sandrlni, Paola Filippi, Andrea Morelli e Stefano Procopio. Tornaghi è stato arrestato a Parigi il 19 febbraio. Su di lui, In Italia, pesa una condanna all'ergastolo emessa dal tribunale di Milano nel «processo del 112» contro la colonna Walter Alasia delle Brigate rosse. E' stato riconosciuto colpevole di partecipazione all'omicidio di Angelo Brlano, il diligente della «Ercole Marcili» ucciso nel novembre dell'81 in una carrozza della metropolitana. Massimo 8andrini è un autonomo milanese accusato di participazioné morale all'assassinio di un agente di polizia. Andrea Morelli è Imputato per banda armata. Per Paola Filippi l'accusa è di concorso in omicidio (un commerciante ucciso a Mestre durante una rapina). Un caso a parte è quello di Stefano Procopio, un terrorista di destra condannato a 8 anni, in Francia, per un furto di anni. Dovrà scontare almeno la metà della pena prima che la Chambre d'Accusation possa esaminare la richiesta Italiana di estradizione. La nuova linea di Parigi ha già messo in allarme la colonia del «rifugiati» italiani. Sono circa trecento: alcuni solo accusati di azioni terroristiche, altri già condannati dal tribunali italiani. I nomi più noti sono quelli di Toni Negri e di Oreste Scalzone. E non è un caso, forse, che il leader di autonomia abbia rilanciato il tema del «ritorno» In cambio di un impegno per un'amnistia. In un'intervista trasmessa pochi giorni fa da Radio Europa 1, l'ex leader di autonomia ha ammesso la sua preoccupazione «per un vento che sta cambiando». e. s.
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