ll Vicariato: «ll gesto di Godard è soddisfacente ma non ripara»

e reaoni a Rom p la rigB Vicariato: «Ègesto di Godard è soddisfacente ma non ripara» Le reazioni a Roma dopo la richiesta del regista È e reaoni a Rom p la rigB Vicariato: «Ègesto di Godard è soddisfacente ma non ripara» Perplessità tra gli intellettuali che avevano firmato una petizione in difesa del film ROMA — Sconcerto, meraviglia, curiosità, sorpresa ha suscitato a Roma la notìzia che il regista Jean-Luc Oodard ha chiesto di ritirare dalla programmazione di Roma il film «Je vous salue. Marie ». Il film era stato ritenuto un'offesa sacrilega alla figura della Madonna dal pontefice Giovanni Paolo II che, dopo averlo pubblicamente criticato, aveva voluto anche recitare alla radio vaticana un rosario di riparazione. Ma era stato anche accusato di vilipendere la religione dal magistrato di Pesaro, che lo aveva sequestrato su tutto il territorio di sua competenza, inoltrando poi gli atti alla magi-, stratura romana che ha in mano il caso. Perplesso è Aldo Addobbati, il distributore italiano del film che ieri mattina ha ricevuto un telex nel quale Godard gli scrive: «Davanti all'emozione dolorosa e cieca della sorella maggiore di tutte le chiese, la chiesa cattolica romana, noi dobbiamo riconoscere 11 nostro debito: è lei che ha inventato questa storia e, anche se noi la viviamo ogni giorno, questo non ci concede tutti 1 diritti». Sebbene Godard in cambio del ritiro di «Je vous salue,, Marie» dal circuito romano abbia offerto ad Addobbati lo sfruttamento gratuito di un suo prossimo film, il distributore non ha intenzione di ascoltarlo: «Finché non si pronuncerà la Gaumont — ha detto — io credo sia giusto continuare a programmare la pellicola, perfino al cinema Capranlchetta di Roma». Perplesso è il magistrato Rossini che fino ad oggi, nonostante le infinite denunce arrivate sul suo tavolo di lavoro nonché il provvedimento di sequestro preso dal suo collega di Pesaro, continua a lasciare aperta la pratica su «Je vous salue, Marie» senza decidersi se formalizzarla o archiviarla. Solo nella giornata di ieri è arrivato dal distributore un commissario per chiedergli dove fosse avvenuta la prima visione del film fatta in Italia e stabilire, quindi, quale magistratura fosse competente a giudicarlo. Addobbati ha ri1 sposto che il film è stato fatto, vedere per la prima volta all'Odeon di Bologna, la sera del 16 aprile. Perplessi sono i trenta intellettuali firmatari dell'appello contro il sequestro del film, tutti l grandi nomi del cinema italiano, che qualche giorno fa, con una lettera pubblica, hanno preso le difese di Godard e del suo film. Giuliano Montaldo, uno dei trenta, pur dichiarando di non capire né condividere il gesto di Godard ha spiegato: «Personalmente difendo sempre e comunque il diritto che ha l'autore di disporre della sua opera. Perciò, anche se non sono d'accordo,penso che la volontà di Godard vada rispettata». Perplesso é perfino il Vicariato di Roma che a mezzo di monsignor Venier, direttore dell'ufficio delle comunicazioni sociali per la diocesi di Roma, ha detto: «Non avendo ancora letto i termini esatti della lettera Inviata dal regista alla Santa Sede, il Vicariato e la Diocesi di Roma per ora possono soltanto esprimere la propria soddisfazione per l'atto di deferenza al Papa e a ciò che la Roma cristiana rappresenta». i7 Vicariato però ha una perplessità in più. Se il ritiro del film dovesse verificarsi.come chiede Godard, solo nella città di Roma, spiega monsignor Venier, «non verrebbe infatti né riconosciuta né riparata l'offesa alla Santa Vergine e ai sentimenti profondi della cristianità». si. ro.