«Prostitutes» intellettuali

«Prostitutes» intellettuali «Prostitutes» intellettuali Li hanno addirittura definiti «cult band», ma se la definizione è eccessiva, certo non ci si può nascondere die, nel panorama piuttosto sconsolato della giovane e spesso presuntuosa musica torinese, il gruppo dei «Prostitutes» (in coHcéfto l'altra séra ài Big) hà'iUputó'Taccoglieré^negU ultimi tefript, un consenso lèg'atò'TSn^drlgitìàììtà èWscretà qualità del prodotto, e allindubbia personalità dei componenti. Il loro nome è conosciuto, nel giro «underground», anche fuori Piemonte, nonostante le scarse occasioni di serate: un segno della vitalità delle loro proposte, un mondo ancora acerbo, troppo carico, ma denso di spunti, che merita una audience più ampia. La loro è musica postpunk con agganci alla letteratura «maledetta»; cantano in inglese ma le traduzioni italiane sono assai gradevoli; e il loro interesse si sta spostando ai mezzi multimedia (molto carine le sceneggiature per i video disegnate da Duclos Dietrich, pseudonimo che nasconde uno dei componenti: «Chissà quando riusciremo a realizzarli», dice>- . . m.ven,

Persone citate: Duclos Dietrich

Luoghi citati: Piemonte