Petroli: respinta la richiesta di sentire Andreotti e fonassi di Claudio Cerasuolo

Petroli: respinta la richiesta di sentire Andreotti e fonassi Il maxiprocesso per lo scandalo rinviato al 19 novembre Petroli: respinta la richiesta di sentire Andreotti e fonassi Unificati due procedimenti: in autunno compariranno in aula duecento imputati Gli onorevoli Giulio Andreotti e Mario Tanassi non saranno citati come testimoni nel processo per lo scandalo del petroli rinviato al 19 novembre prossimo. Tra tutte le richieste, quella dell'avv. Chiusano, difensore del generale Raffaele Giudice, era certo la più importante. Nell'ordinanza letta dai giudici della sesta sezione (pres. Aragona, cane. Cenato) dopo due ore di camera di consiglio il «no» è cosi motivato: «/ due ministri erano stati inquisiti dal Parlamento in veste di organo giurisdizionale, perché sospettati di aver favorito la nomina del generale Giudice a comandante della Guardia di Finanza, dietro compenso alle loro segreterie politiche di 570 milioni, raccolti tra i petrolieri Bruno Musselli, Giuseppe Morelli e Franco Buzzoni. Il non luogo a procedere decretato dal Parlamento equivale a una sentenza di proscioglimento istruttoria e quindi, come tutti gli indiziati prosciolti in questa fase del giudizio (art.348 codice di procedura penale), i due ministri non possono essere citati come testimoni'. Dello stesso avviso erano stati l'avvocato dello Stato Bestentc, parte civile nel processo, e il pubblico ministero De Cresclenzo: -Andreotti e Tonassi sono stati prosciolti in istruttoria dal Parlamento riunito in seduta comune. Il codice vieta di sentirli come testi, perché non possono deporre contro se stessi'. Anche l'europarlamentare Giuseppe Amadei non potrà essere citato come teste. Dicono i giudici: .Amadei è indiziato di corruzione in due procedimenti penali della Procura torinese, che ha già avviato la richiesta di autorizzazione a procedere alla Camera e al Parlamento europeo». Se i tre onorevoli non verranno a deporre come testimoni, le loro dichiarazioni rese alla Commissione Inquirente saranno però lette in aula, perché il tribunale ha deciso l'acquisizione degli atti dell'inchiesta parlamentare. Nullo 11 decreto di citazione per Enrico Fedito (avv. Lo Greco), ex capo dell'Utlf di Torino, detenuto nel carcere di Manhattan. Il telex inviato al Consolato Generale d'Italia a New York, per sapere che fine abbia fatto la citazione a Fedito, è rimasto senza risposta. I giudici hanno accolto un'altra importante eccezione, sostenuta dagli avv. Zaccone, Macri, Galasso, Forchino, per i petrolieri Musselli e Morelli, per l'ex segretario dell'on. Moro, Sereno Freato e altri imputati minori: 11 rinvio del processo a nuovo ruolo, per unirlo all'istruttoria di Vaudano sul Depositi Costieri Alto Adriatico. Si tratta della «t ranche- più consistente del colossale contrabbando di petroli, duemila miliardi di imposte evase, uno scandalo che ha colpito le raffinerie di tutto 11 Nord Italia, da Porto Marghera a Milano, Genova e Torino, coinvolto cinquanta ufficiali della Finanza, funzionari della Direzione delle Dogane, prelati, politici e segretari. Sostiene l'ordinanza: «Gii imputati presenti nel due processi devono avere un unico procedimento penale per fatti strettamente legati tra loro». Contrari alla riunione l'avv. Mittone, per monsignor Simeone Duca, uno dei prelati coinvolti nelle manovre per la nomina del generale Giudice; l'avv. Catterina Manas: »i per Raoul Silvestri, della segretaria dell'on. Tanassi; l'avv. Liliana Longhetto per il generale Donato Lo Prete, accusato di complicità nel contrabbando, rimasto ieri nel carcere di Novara rlnundando a comparire in aula. Quanti imputati avrà il processo fissato per 11 19 novembre alle Vallette? Non meno di 200, se si calcolano i 180 imputati dell'inchiesta di Vaudano (ma non tutti saranno rinviati a giudizio) e i 48 imputati di questo procedimento. Claudio Cerasuolo

Luoghi citati: Genova, Italia, Manhattan, Milano, New York, Nord Italia, Novara, Porto Marghera, Torino