Scala mobile, Romita chiede a Craxi un vertice governativo al più presto di Gian Carlo Fossi
Scala mobile, Romita chiede a Craxi un vertice governativo al più presto Il ministro insiste nella proposta per evitare il referendum comunista Scala mobile, Romita chiede a Craxi un vertice governativo al più presto La Confagricoltura e l'Asap (chimica pubblica) pagano «con riserva» i decimali di maggio ROMA — L'urgente convo-' cazione di un Consiglio di gabinetto è stata chiesta dal ministro del Bilancio, Romita, al presidente del Consiglio Craxi per definire una proposta complessiva del governo su scala mobile, occupazione e fiscal drag «da sottoporre alle parti sociali e da tradurre in legge, con il necessario consenso, per quel che riguarda i pubblici dipendenti». Tale proposta, che tende a facilitare un'intesa nel quadro dell'azione diretta ad evitare il referendum comunista del 9 giugno, si basa — scrive Romita a Craxi — «sul concetto fondamentale che debba essere abbandonato 11 punto unico di contingenza, con i relativi fenomeni di appiattimento non più sopportabili, e che debba aversi una indicizzazione, a cadenza semestrale anziché trimestrale delle retribuzioni contrattuali in quanto tali (compresa la contingenza maturata fino al giorno che entri In vigore li nuovo sistema: plausibilmente 111* agosto prossimo)». Il ministro del Bilancio avverte, però, che la disponibilità manifestata dalle parti sociali già incontrate e che auspica sia confermata anche dalle altre organizzazioni (Confcommercio, Intersind, Asap, Confagricoltura, Confapi, Confartiglanato ecc.) che vedrà tra mercoledì e giovedì prossimi, è condizionata dal fatto che insieme alla riforma della scala mobile si risolva il problema del fiscal drag già per il 1985. In particolare la Oonfindustria, conclude Romita, si è detta pronta, se necessario, anche a trattare sui quattro punti di scala mobile contestati, purché il risultato complessivo del nuovo accordo sulla scala mobile assicuri che non si sfondi, mediante automatismi, il tetto prefissato dell'Inflazione e, quindi, del costo-lavoro. Si è poi appreso, da alcune indiscrezioni, che ['.Ipotesi Romita» coprirebbe dall'inflazione al 100% la fascia di reddito annuo fino a 15 milioni di lire. Ogni decisione è rinviata a dopo le elezioni; ed, allora, soltanto un autentico «colpo di scena» potrà provocare la revoca del referendum, data l'estrema ristrettezza del tempi: 15 giorni. Nella facile previsione che il ricorso alle urne non possa essere evitato il consigliere delegato della Federmeccanica, Mortillaro, richiama bruscamente l'attenzione sui danni enormi che sta causando il prolun- garsl della fase di stallo. «Ouai — ammonisce Mortillaro — se pensasslamo veramente che la questione centrale dell'economia italiana sia quello del referendum, Sarebbe comodo, e per molti lo è, per non prendere deliberazioni, per rimandare scelte urgenti. Quando questa illusione finirà, se ne cercheranno altre, sempre con lo scopo di non decidere». Il problema, secondo l'esponente della Federmeccanica, è nel degrado delle istituzioni, le quali «permettono che un qualunque Capanna possa raccogliere cinquecentomila firme e mettere in crisi la vita politica». Mentre riprendono oggi le trattative dei sindacati con la Confapi e la Cispel sul costo del lavoro, la Confagricoltura, l'Asap e la Confederazione autonoma degli artigiani (Casa) hanno autorizzato le aziende associate a pagare con riserva anche 11 nuovo punto di scala mobile scattato dal 1° maggio con l'accumulo del decimali. Gian Carlo Fossi
Persone citate: Capanna, Craxi, Mortillaro, Romita
Luoghi citati: Roma
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