Libano: altra ragazza suicida Fossa comune con venti rapiti di Robert Fisk

libano: altra ragazza suicida Fossa comune con venti rapiti Beauty-bomba uccide un miliziano filoisraeliano e la moglie libano: altra ragazza suicida Fossa comune con venti rapiti «Testamento» dell'attentatrice in una videocassetta alla tv di Beirut -1 cadaveri trovati a Jiye, da poco strappata ai falangisti - Le vittime erano musulmane BEIRUT — Una bella ragazza libanese ha aperto Ieri mattina un «beauty case» pieno di esplosivo sotto gli occhi di un miliziano alleato di Israele, uccidendo se stessa, Il miliziano e la moglie. La notizia è stata data da Radio Gerusalemme; in serata, la televisione libanese ha diffuso una videocassetta registrata prima dell'attentato dalla ragazza, Wafaa Nurcddln, che spiegava di essere pronta al suicidio per cacciare gli israeliani L'azione suicida di Wafaa Nureddln è avvenuta ieri mattina nel villaggio di Ilasbaya, presidiato dall'. Esercito del Libano Sud», alleato di Gerusalemme, del generale Antoine Lahad. «Le Istruzioni — affermava la ragazza nella videocassetta — che ho ricevuto sono: cercare di salvarmi per poter colpire ancora. Ma, se necessario, dobbiamo essere generosi con il nostro sangue, anche se dovessimo farci saltare con l'esplosivo». NOSTRO SERVIZIO BEIRUT — Ogni tanto, la terra del Libano restituisce 1 suoi segreti. E sono sempre segreti orribili. E' quanto è accaduto ieri tra le dune di sabbia vicino alla chiesa di Jiye. nel Sud, capoluogo dell'Iqlim Kharrub: un vecchio pozzo pieno di cadaveri, una tomba con il corpo di un poliziotto assassinato. Intorno, un gruppo di guerriglieri musulmani che attribuivano la responsabilità del massacro al cristiani, e di parenti di «scomparsi», sconvolti. Alcune vittime erano state bruciate sulla sabbia. C'erano i resti carbonizzati dì una colonna vertebrale, e di una lunga ciocca di capelli neri, di donna. Resti anche di bambini. Mutilati. 11 cadavere del poliziotto era riverso sulla schiena, le braccia aperte, ancora con l'uniforme. Decapitato. In fondo al pozzo, un cumulo di ossa, e un altro corpo, a testa In giù, il cranio fracassato. Il villaggio di Jiye è stato strappato ai cristiani tredici giorni fa. Fino a quel giorno, la zona intorno alla chiesa era una zona militare falangista. Vicino a un muretto di sostegno, una bomba di carro armato di fabbricazione americana e casse sfasciate di munizioni israeliane (Gerusalemme armava la Falange). Secondo un ufficiale della milizia sciita Amai, un cacciatore ha sentito il lezzo del ca¬ daveri mentre passeggiava sulla spiaggia. Negli ultimi due anni, sia i miliziani falangisti, sia quelli drusi sono stati coinvolti in rapimenti di massa sulle alture che sovrastano Jiye. Centinaia di questi civili sono stati massacrati sulla montagna dello Chouf, a Est. I resti del poliziotto sono stati identificati: la vittima si chiamava Tewfiq Dadhoukhi, musulmano sunnita; era in servizio alla gendarmeria di Jiye, ma abitava nel villaggio di Barja, che sovrasta 11 mare. Dadhoukhl era stato rapito dal cristiani due anni fa nella centrale elettrica lo¬ cale. L'ufficiale di Amai, che ha affermato di chiamarsi Abu Ali, si è detto praticamente sicuro che l'altro cadavere, quello buttato nel pozzo a testa in giù, è del marito di una donna che abitava vicino alla chiesa. I resti, forse, di otto corpi si vedevano in fondo al pozzo. Secondo Abu Ali, sotto ve ne sarebbero altri quindici. Vista la profondità del cunicolo, la sua può essere una valutazione per difetto. La Croce Rossa ha incominciato l'opera di recupero. Robert Fisk Copyright «Times Newspapm») c (ht l'Italia «I.a Stampa

Persone citate: Abu Ali, Antoine Lahad, Wafaa, Wafaa Nurcddln

Luoghi citati: Beirut, Gerusalemme, Israele, Italia, Libano