Passi nel buio di Arrigo Levi

Possi nel buio Possi nel buio (Segue dalla 1* pagina) l'Olp ma non ne siano membri «ufficiali». E' chiaro che l'investitura di Arafat, per questi' negoziatori, sarebbe indispensabile; ma verrebbe ignorata dagli americani. Un piccolo passo alla volta, ci sembra si possa dire che le posizioni delle due parti si sono un poco avvicinate, sia pure lentissimamente. Probabilmente non vi sono ancora le condizioni perché prenda finalmente il via l'iniziativa negoziale, che è partita da Hussein: Arafat ne ha discusso negli ultimi giorni col re di Giordania e ha concordato con lui «una strategia chiaramente definita», ma non sappiamo quale. Gli esperti ritengono tuttavia che non sia stata ancora trovata la formula magica e ambigua che dovrebbe consentire il miracolo dell'avvio di un negoziato diretto tra Israele, i palestinesi e la Giordania (e prima tra l'America e la delegazione mista giordano-palestinese). Ma si deve constatare che alcune vecchie pregiudiziali, a cominciare dal rifiuto arabo di negoziare in qualsiasi cii .-istanza o condizione con Israele, sembrano essere di fatto cadute. Da parte israeliana, fallita l'ipotesi beginiana di una soluzione militare del problema (essa è naufragata nel disastro libanese), il giuoco politico è ora guidato da uomini nuovi che, in linea di principio, vogliono non l'occupazione dei territori, ma la pace. E' probabile che le condizioni per un vero negoziato saranno raggiunte soltanto dopo che Peres (che prima deve e vuole rafforzarsi, col ritiro dal Libano e col risanamento dell'economia) avrà avuto una vittoria elettorale, e una inve¬ stitura popolare, che oggi non ha, a trattare «la pace contro i territori». Ma intanto è bene che l'America sia rientrata in giuoco; e potrà farlo anche l'Europa, soprattutto tramite il nostro Paese (è imminente una visita a Roma del ministro israeliano Shamir). L'essenziale è che ci si convinca che non ci sono alternative ad un negoziato: sul quale l'Olp, anche se non ufficialmente presente, avrà comunque un'influenza determinante, in attesa che un suo riconoscimento d'Israele la renda un «partner» accetto all'America, e forse un giorno anche a Gerusalemme. La sola alternativa ad una pace negoziata e di compromesso è lo status quo, ossia la prospettiva di una ineluttabile penetrazione, sia pure strisciante, degli. israeliani nei territori occupati. Per ora Peres ha fermato la creazione di nuovi insediamenti; ma se i palestinesi non riusciranno a diventare partners credibili di una trattativa essi rischieranno che un fatto compiuto rinvìi ogni soluzione al. giorno, improbabile e improponibile, di una catastrofica «resa dei conti», che forse non verrà mai. Arrigo Levi

Persone citate: Arafat, Peres, Possi, Shamir