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Confermata la condanna di Boff al silenzio Il teologo: obbedisco ma non cambio idea Il francescano è uno dei principali sostenitori della teologia della liberazione Confermata la condanna di Boff al silenzio Il teologo: obbedisco ma non cambio idea CITTA' DEL VATICANO — Padre Leonardo Boff deve tacere: per un periodo di tempo indeterminato — forse un anno, forse di più — uno del padri della teologia della liberazione, inquisito di recente dalla Congregazione per la. dottrina della Fede, non deve scrivere libri o articoli, rilasciare interviste o tenere conferenze. L'invito è stato rivolto al francescano, docente di teologia all'università di Petropolis, ■ dalla Congregazione per la dottrina della Fede e dal dicastero che cura i religiosi e gli istituti secolari. La notizia è stata confermata nella tarda mattinata di ieri dalla sala stampa della Santa Sede, a cui 1 giornalisti si erano rivolti per avere una convalida della veridicità della voce. 'In data 26 aprile 1985 — ha detto il portavoce vaticano, Joaquln Navarro Walls — è stata inviato al ministrogenerale dell'Ordine del frati minori (John .Vaughn, n.d.r.) una lettera congiunta delle Congregazioni per la dottrina della Fede e per i religiosi e gli istituti secolari, nella quale le suddette Congregazioni, nella loro rispettiva competenza, stabilivano i provvedimenti che si erano resi necessari. Tali provvedimenti consistono in un periodo di ossequioso silenzlo, che consenta al padre Boff una seria riflessione dalle sue responsabilità nella redazione della Revista Eclesia- stica Brasllelra (REB) ed altre attività di conferenziere e scrittore. In data 1 maggio il ministro generale dell'Ordine del frati minori informava di aver comunicato al padre Boff i provvedimenti in questione e che questi li ha accolti con spirito religioso». Il portavoce vaticano ha detto di non essere In grado di specificare la durata del periodo di silenzio richiesto a Boff. Le fonti brasiliane che hanno lanciato per' prime la notizia parlano di un anno. 81 accenna anche a eventuali punizioni, se padre Boff trasgredisse questo «Invito». In quel caso si potrebbe arrivare alle «dimissioni», previste dal canone 694 del nuovo codice di diritto canonico, per «dissobbedienza ostinata alle legittime disposizioni». 'Non sono marxista-, questa è la risposta di Boff prima di aderire al provvedimento preso dalla Sacra Congregazione per la dpttrlna della Fede. In un documento diffuso,le,ri ha ribadito, le sue convinzioni' religiose, riaffermando che 11 Vangelo è destinato a tutti, ma che «I poveri sono privilegiati dalla Chiesa e da Dio perché soffrono-, e che 'la situazione di oppressione nella quale ci troviamo esige che la Chiesa svolga un ruolo di liberazione-, 'Malgrado le misure prese nel miei confronti — ha concluso il teologo — ribadisco la necessità di portare avanti il discorso della teologia della liberazione-. m tos