L'«Anonima» della paura di Vincenzo Tessandori

L'«Anonima» della paura Firenze, si è aperto il processo alla banda sarda dei sequestri L'«Anonima» della paura Trenta imputati per 4 rapimenti, tutti in Toscana - Il ricordo di alcune vittime, allora bambini - Sara Niccoli: «Non ci voglio più pensare»; Dario Paschi: «Tante cose mi hanno ferito, chiedo soltanto giustizia» DAL NOSTRO INVIATO FIRENZE — Quando venne rapita, nella villa del nonno, nella campagna senese, Sara Niccoli era una florida ragazza di neppure diciassette anni, allegra, spigliata, pronta al riso. Tre mesi di prigionia, per fortuna, non la cambiarono. Ieri, tre anni dopo, era nell'aula del tribunale di Firenze dove si è aperto il processo a una banda che già chiamano Inanonima sequestri» sarda. Appariva serena, appena un po' contrariata per dover tornare a quel capitolo cosi sgradevole della sua vita. .// rapimento? E' una cosa superata. Non ci penso più, neppure in questo momento ci voglio pensare», dice. Veste con trascurata eleganza, giacca e golf verdi, camicetta a fiori, jeans e scarpe lucide azzurre. Ha progetti in mente, si è iscritta a legge 'perché voglio rendermi conto che cosa sia in realtà il diritto. E poi, chissà, potrebbe servirmi per fare la giornalista: Il suo fu il ventiduesimo sequestro In Toscana, l'ultimo prima del kidnapping della «piccola Elena». Negli occhi di Dario Claschi s'indovina ancora la paura di quel giorni interminabili quando era in mano al banditi e i genitori venivano ricattati e minacciati. Lo avevano preso, una sera dell'autunno 1080, a Lastra a Slgna, presso Firenze, all'uscita da una palestra. Diciannove anni, fisico atletico, si difese a lungo, ma inutilmente. Mormora: «Tante cose mi hanno ferito: Poi ancora sottovoce, aggiunge: «Da questo processo mi aspetto che i colpevoli abbiano la pena che meritano'. Aveva appena nove anni quando, nella primavera 1980, fu rapito, e Francesco Del Tongo è ancora adesso un ragazzo che non è riuscito a dimenticare. In aula non è venuto, come mancano le sorelle Susan e Sabine Kronzucker e il cugino Martin Wachtler: 11 presero nell'estate di quello stesso 1080 nel giardino di una villa di Barberino Val d'Elsa. Le ragazze gradirebbero non presentarsi: abitano negli Stati Uniti dove 11 padre, giornalista della televisione tedesca, ha chiesto e ottenuto il trasferimento. Sicuramente verrà Martin Wachtler. Sono trenta gli imputati di questo processo che fa tornare alla mente gli anni della paura, quando le campagne toscane erano battute da briganti in cerca di ostaggi e quando essere sardo spesso significava avere addosso 11 sospetto. Molti anonimi in quel tempo scrivevano sui muri la propria rabbia: «Tornate nel Sardistan: Trenta imputati per accuse varie, ma dieci soltanto dovranno rispondere del reato più vile: mtequestro di persona a scopo di estorsione: >. -, ' C'è, In gabbia, Virgilio Fiore, 46 anni, di Onanl, massic- ciò e arrogante che nasconde 11 volto per non farsi fotografare. Lo presero, un anno fa, a Torino: in una valigia aveva quattrocento milioni dei tre miliardi pagati per la liberta di Sara Niccoli. E c'è Renato Nardonl, 36 anni, nato all'Impruneta, presso. Firenze, un balordo che ha' pensato con il sequestro di compiere 11 «salto di .qualità» nella gerarchla del crimine. E' assente Bachlslo Manca, 45 anni, di Sedilo, che molti indicano come un capo e si dice che preferisca neppure presentarsi ai giudici. E ancora una volta sarà giudicato in contumacia Mario Sale, detto «su bantiteddu», di Marno! ad a, 37 anni: con il sequestro di Alfonso De Sayons, apri lui, qui in Toscana, nell'estate 1975, la lunga tragica stagione della caccia all'uomo. Ed è assente Salvatore Cavada, 31 anni, di Bitti. Lo sospettano di aver contatti con il Mas (Movimento armato sardo). E' 'trattenuto» alla corte di assise di Sassari dove viene giudicata un'altra grossa banda di sequestratori e assassini, la cosiddetta -superanonima gallurese». Ha in¬ viato un messaggio dove asserisce di non voler mancare neppure a questo dibattimento. Il pubblico ministero, dottor Francesco Fleury, che per anni si è battuto a fondo contro i sequestri, ha proposto lo stralcio della sua posizione, ma il tribunale ha pensato di rinviare ogni decisione a lunedi. Il nodo non è semplice perché Cavada non è una comparsa, in questo processo. Nel tre anni di attività Inanonimo» con i quattro sequestri avrebbe ottenuto undici miliardi abbondanti: parte di quel denaro, sostengono gli inquirenti, attraverso banche svizzere arrivò in Venezuela dove i banditi avevano avviato una florida attività nel ramo edilizio. Vennero scoperti e i giudici italiani ottennero 41 sequestro dei beni. Cosi alcuni del gruppo, fra gli altri Fiore, rimpatriarono per «/are nuovamente soldi». Con il sequestro, naturalmente. Tentarono di catturare Remo Bagnoli, titolare dell'industria di gelati Sammontana, ma furono maldestri. La sorte finalmente stava per voltare loro le spalle. Vincenzo Tessandori