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Bombe a Città di Lussemburgo (non accadeva da quaranfanni) Un'altra minaccia alla visita del Papa nel Benelux? Bombe a Città di Lussemburgo (non accadeva da quaranfanni) . DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BRUXELLES — Il terrorismo ha fatto la sua comparsa anche nel Granducato del Lussemburgo, che ha 350 mila abitanti e che aderisce sia alla Cee sia alla Nato. Due cariche esplosive hanno abbattuto, nella notte tra martedì e mercoledì, cinque tralicci ad alta tensione nella zona sud della Città di Lussemburgo, nel pressi dell'autostrada e della linea ferroviaria per Petange. Alcuni cavi a 65 mila volts sono caduti sulla strada, provocando un tamponamento a catena di automobili con sei feriti leggeri. L'azione dinamitarda è stata rivendicata dal «Movimento - ecologista combattente», una sigla finora sconosciuta. Le- autorità del Granducato temono tuttavia che sia da mettere in rapporto alla prossima visita del Papa nel Benelux. L'attentato, però, potrebbe avere altre origini: infatti, lo scorso febbraio, dalle cave locali sono stati rubati 374 chili di esplosivo e 465 detonatori che potrebbero servire ad alimentare le attività eversive anche in Belgio, ove sono attive da alcuni mesi «le Cellule combattenti comuniste». In seguito alle due esplosioni, alcuni quartieri della Città di Lussemburgo sono ancora senza elettricità e 11 traffico ferroviario è stato In parte Interrotto. Il quotidiano del partito comunista locale non è potuto uscire per mancanza di energia elettrica per gli impianti di stampa. Le modeste forze di sicurezza del Granducato (i soldati e 1 gendarmi sono poche centinaia) hanno bloccato le vie di accesso alla Germania, alla Francia e al Belgio, per effettuare severi controlli sul traffico ma senza alcun risultato. Da quaranfanni, cioè dalla fine della guerra, nel Lussemburgo non avveniva un'esplosione di questo genere. Tuttavia, di recente, terroristi rimasti ignoti hanno fatto saltare un altro traliccio ad alta tensione vicino a Grunewald e distrutto con una carica di tritolo uno chalet di proprietà dello Stato a Burscheid. r. p.