Gorbaciov celebra lei vittoria con un discorso contro Reagan di Fabio Galvano

Gorbaciov celebra lei vittoria con un discorso contro Reagaw Gorbaciov celebra lei vittoria con un discorso contro Reagaw Il segretario del pcus: «Ha onorato i tagliagole delle SS» - Accusa la politica Usa di essere una minaccia costante per la pace - Stalin ricordato in termini non denigratori per la prima volta dal 1956 (e applaudito dall'uditorio) DAL NOSTRO CORRISPONDENTE MOSCA — Affidato alla Tass 11 compito di respingere In blocco le 'pseudopacifiche misure di fiducia' suggerite da Reagan a Strasburgo, nonché di denunciare 11 sorprendente silenzio del presidente Usa sul contributo sovietico alla guerra, Michail Gorbaciov ha sferrato ieri una dura requisitoria contro la «minaccia alia pace» che a suo dire emana da Washington. Il leader sovietico parlava nel corso della solenne cerimonia in cui l'Urss ha festeggiato i 40 anni dalla ••grande guerra patriottica*: dopo avere accusato Washington di appoggiare le •ambizioni territoriali» della Germania Federale (e cioè di «rianimare il revanscismo tedesco'), e avere fatto un esplicito riferimento alla visita di Reagan a Bltburg accusandolo di avere «onorato i tagliagoìa delle SS», il capo del Cremlino ha accusato 1' •imperialismo Usa* di essere «in prima linea nel minacciare di guerra l'umanità*. Davanti alla grande folla degli invitati del palazzo dei Congressi, con pigilo autoritario sotto un enorme busto bianco di Lenin e fra drappi rossi sul quali spiccavano le date della ricorrenza («19451985»), Gorbaciov ha accusato la politica Usa di 'diventare sempre più bellicosa* e di essere «un elemento costantemente negativo nelle relazioni internazionali: Quel pub- blico «scelto» dal partito era lo stesso che pochi istanti prima aveva tributato dieci interminabili secondi di scroscianti applausi a Stalin, quando Gorbaciov ne aveva ricordato la guida negli anni della guerra. Era la prima volta, dal XX Congresso del '56, che un Segretario Generale parlava del dittatore in termini non denigratori. Dopo aver dipinto una situazione internazionale •complicata, anche pericolosa*. Gorbaciov ha affermato che esistono «possibilità realistiche di piegare le forse del militarismo*. Di qui un appello, in funzione di una sua immagine pacifista, a «un mondo sema guerre e sema armi», concretamente attuabile a suo avviso attraverso -la collaborazione attiva di tutti gli Stati*. -Il corso degli eventi — ha detto — può essere drasticamente modificato se si raggiunge un risultato concreto al negoziato sovietoamericano sulle armi spaziali e nucleari*. Ha anzi accennato all'opportunità di •rinnovare il processo di distenslone* degli Anni Settanta, andando anche oltre: •Dichiariamo — ha detto enfaticamente — che l'esito della rivalità storica fra i due sistemi non può essere determinato militarmente». Rispondendo al telegramma augurale di Reagan per i 40 anni della vittoria sul nazismo, Gorbaciov ha affermato: -Oggi tutti dovremmo ricordare la più importante lezione di. quella guerra, la più feroce e devastatrice conosciuta dall'umanità. L'essenza di quella lezione è la necessità, da parte di tutti gli Stati e del loro leader, di un atteggiamento responsabile per mantenere la pace e rafforzare la sicurezza intema¬ zionale. L'Urss è disposta a collaborare con gli Usa, su; questa base, al fine di prevenire una catastrofe nucleare*. A differenza di Reagan, Gorbaciov non ha ignorato e ha anzi sottolineato, pur ridimensionandone la portata, il contributo degli alleati durante la guerra: «/i popolo sovietico — ha detto — non ha dimenticato quell'asslstema materiale, f..J anche se non fu delle proporzioni che si indicano in Occidente». Ha ribadito comunque il ruolo di assoluta protagonista dell'Urss: •Sosteniamo con orgoglio — ha affermato fra gli applausi — che l'esito della seconda guerra mondiale fu deciso sul fronte sovleto-tedesco». Ora l'atto finale, mentre canzoni, film, milioni di libri Invadono l'Unione Sovietica per ricordare 1 40 anni della vittoria: la grande parata di stamane sulla Piazza Rossa, boicottata da alcuni ambasciatori (quello americano, per esemplo) che ieri tuttavia hanno partecipato a una breve commossa cerimonia sotto le mura del Cremlino, alla tomba del Milite Ignoto. Sempre a Mosca,, ieri, è stato inaugurato un . monumento alla superspia Richard Sorge che (non creduto da Stalin) avverti da Tokyo il Cremlino dell'imminente aggressione nazista nel '41 Fabio Galvano Mosca. Un cartellone pubblicizza il film «Pobeda» (Vittoria): nel quarantesimo anniversario della sconfitta del nazismo