I gemelli siamesi sono morti sei ore dopo la separazione

Igemelli siamesi sono morti sei ore dopo la separazione Bologna, il difficilissimo intervento è durato un giorno intero Igemelli siamesi sono morti sei ore dopo la separazione Il neurochirurgo Gaist ha dichiarato: «I cervelli di Fausto e Davide erano attaccati» BOLOGNA — Dopo 14 ore' in sala chirurgica, 1 due gemelllnl sono stati separati. Sembrava che il decorso post-operatorio, pur tra mille difficoltà, concedesse qualche speranza, ma poco dopo la mezzanotte le condizioni di Fausto e Davide si sono aggravate. Fausto ha cessato di vivere alle 0,30 e Davide è morto all'una. Durante l'Intervento, Fausto aveva subito due arresti cardiaci, Davide uno. Il professor Giulio Gaist, l'uomo che ha diviso i due fratellini, aveva espresso molti dubbi: «/von era un craniopago parziale, come credevamo, ma totale. I due cervelli erano completamente attaccati come un unico grosso cilindro. Avevano la meninge in comune, esisteva un solo seno longitudinale con anomalie vascolari notevoli a livello della base cerebrale. Dopo aver separato i bambini, Davide è rimasto con il suo seno longitudinale, ma non abbiamo ricostruito quello di Fausto». Ed era cominciata la fase più delicata, aveva detto Gaist: »Possono succedere tante cose: cedimenti cardiaci, complicanze polmonari, può accadere anche che i due bambini non sopportino il distacco. La parte cerebrale asportata può provocare deficit motori delle gambe. Possono non svegliarsi? Teoricamente sì. Queste sono le ore più importanti, bisogna aspettare. Dei due, fausta è quello che ha subito un intervento molto più faticoso. N(tn pensavamo che fosse così difficile». La cronaca racconta una giornata drammatica, in un'altalena di emozioni, fra speranze e delusioni e ancora speranze. SI era partiti pensando che et fosse solo un punto che univa la vita dei due gemelli, una sola vena, un'attaccatura di un.centimetro e mezzo al massimo. 81 era partiti pensando che si trattasse di un cranlopago parziale, che bastasse tagliare quella vena e costruirne un'altra artificiale. Difficile, nqi> impossibile. fcja poi passare delle ore si e scoperto che Fausto e Pavide erajio attaccati da una specie di tubo osseo, uniti anche dal seno trasverso, che avevano una sola meninge. In parte, una sorpresa amara rispetto alle angiografle. Tutto più difficile, dunque. Quello che s'era Iniziato come un intervento complesso è diventato una maratona dagli esiti imponderabili. Il giorno più lungo comincia alle 7,30. Davanti al padiglione centrale, 1 genitori di Fausto e Davide scendono dall'auto. Sono due operai della periferia di Bologna. Lui è un uomo robusto, abbastanza alto. Lei è castana, magra, vestita con decoro. I gemei lini sono già entrati in' sala operatoria. Attorno al tavolo chirurgico (1 due fratellini stanno in mezzo, quasi seduti, circondati da sacchetti di plastica, per essere sorretti e disposti In modo che le loro teste siano sollevate per formare un angolo di 40-45 gradi) ci sono 25 persone: tre primari (11 neurochirurgo Giulio Gaist, 11 chirurgo plastico Carlo Cavino, l'anestesista Luigi Pacifico), con assistenti e aiuti, e c'è anche un neurochirurgo che fa le riprese televisive per registrare a colori l'Intervento. Alle 8,10 comincia l'operazione. Le prime due ore sono' dedicate alla fase preparatoria; alle 10 s'inizia quella plastica, e 11 professor Gavina lavora fino a mezzogiorno. Solo in quel momento l'intervento entra nella sua parte più delicata e più complessa, la neurochirurgica. C'è ottimismi 8 non Ift nasconde U [Pierangelo Sapegno f (Continua a pagina 2 In quinta colonna) Bologna, Il professor Gaist risponde alle domande dei giornalisti. Alle sue spalle il professor Giancarlo Piazza (Telefoto Ansa)

Persone citate: Carlo Cavino, Gavina, Luigi Pacifico, Pierangelo Sapegno

Luoghi citati: Bologna