Le «città martiri» delPEst e dell'Ovest commemorano l'8 maggio a Norimberga di Mario Ciriello

Le «città martiri» delPEst e dell'Ovest commemorano Y8 maggio a Norimberga Convegno organizzato dalla Spd, oggi cerimonie ufficiali a Bonn e Colonia Le «città martiri» delPEst e dell'Ovest commemorano Y8 maggio a Norimberga DAL NOSTRO CORRISPONDENTE BONN — Dopo mesi di ricordi personali, ecco adesso i riti ufficiali. Oggi, il presidente della Repubblica Federale Richard von Weizsàcker commemora l'B maggio, il giorno della capitolazione tedesca, con un discórso al Parlamento: più tardi, verso sera, il cancelliere Kohl asststerà a una Messa ecumenica nel Duomo di Colonia. Ieri si sono avuti discorsi e raduni in molti luoghi, in particolare a Berlino, dove i feroci combattimenti erano finiti il 3 maggio, e a Norimberga, scena di un convegno delle • Città martiri-, Coventry, Dresda, Stalingrado, Oradour e altre. Organizzatore del congresso-commemorazione di Norimberga, il parttto socialdemocratico, che ha fatto udire la sua voce con un «manifesto- e un discorso di Brandt. Il «manifesto- dichiara: «Per la maggioranza dei tedeschi, l'8 maggio fu un sollievo, una liberazione. La nazione piangeva i propri morti e giaceva sotto la vergogna del propri crimini culminati nell'assassinio di milioni di ebrei-. Il leader del partito Willy Brandt vede nell'S maggio una «lezione- che non bisogna dimenticare, una lezione per tutti, in particolare per le superpotenze. «Quando Reagan e Gorbaciov si incontreranno, sarà loro dovere disperdere, per sempre, la minaccia di una guerra annientatrice». Willy Brandt ha inserito nella sua allocuzione una nota nettamente politica. Ha sostenuto che «nella seconda metà degli Anni Ottanta- il suo partito «si batterà per conquistare in Parlamento una maggioranza per una nuova fase della politica di pace-, cosi come «era riuscito a fare alle elezioni generali del '72». Poi, ha sottolineato tre punti: -1) «Più di ogni altro Paese», la Repubblica Federale anela alla distensione. «Occorre un nuovo, duraturo assetto di pace». 2) Le potenze minori devono ■indurre le superpotenze a porre i loro rapporti su base più solida. I supergrandi devono pertanto «circoscrivere e controllare» la propria forza. 3) L'Europa deve diventare una «zona non nucleare-, scenarlo anche di una graduale riduzione di tutte le forze coni'enzlonalt. Anche la democrazia cristiana vede nell'S maggio una «lezione», ma se ne vale per considerazioni diverse. Hetner GeUsler, segretario del partito, ha dichiarato in uno speciale messaggio: «Il ricordo dell'8 maggio, giorno In cui cadde finalmente la dittatura criminale del nazionalsocialismo, non deve farci dimenticare la minaccia costituita dal comunismo sovietico. Mal nella storia del mondo si è avuto un sistema totalitario tanto possente». Mario Ciriello

Persone citate: Brandt, Coventry, Gorbaciov, Kohl, Willy Brandt

Luoghi citati: Berlino, Bonn, Dresda, Europa, Norimberga