Una stuoia sui colori per abbellire le case

Una stuoia sui €olori per abbellire le €ase Nascono i tecnici che curano l'arredo urbano Una stuoia sui €olori per abbellire le €ase Si è concluso da poco il primo corso biennale del Comune -Piazze severe e solenni, bei caffè e vie dignitose- conferivano alla regale Torino una -pacatezza aristocratica- che, il secolo scorso, ha stupito numerosi viaggiatori. Definita -luogo classico per il piede e per l'occhio-, la città ha subito un processo di degrado, segnato dall'indifferenza degli amministratori e dall'abbandono progressivo degli edifici storici ormai pericolanti, fino al drammatico epilogo dei crolli. -L'aspetto peggiore di questo vuoto culturale — sostiene l'architetto Giovanni Brino, professore associato di Progettazione Ambientale alla facoltà di Architettura — è la perdita della manodopera specializzata e della cono¬ scenza dei materiali originali-. Una proposta per ricostituire il tessuto professionale giunge dalla Scuola del colore e dell'arredo urbano, istituita dal Comune e coordinata dallo stesso ardi. Brino. Il primo corso biennale si è concluso da poco. Venticinque allievi, scelti fra 120 aspiranti dopo un esame attitudinale, hanno seguito lezioni teoriche comuni a tutti, tenute da docenti universitari un giorno la settimana, e un tirocinio pratico (4 giorni la settimana) presso botteghe artigiane. Ogni ragazzo ha percepito un assegno mensile di 200 mila lire, agli artigiani è toccato un rimborso spese di 300 mila lire il mese. Soltanto 5 iscritti non hanno concluso la scuola. Spiega Brino: «Gli allievi sono diventati esperti in diversl settori, dall'indagine, chimico-fisica e fotografica,' preliminare al restauro del dipinti murali, all'esecuzione di modelli architettonici in, stucco; dal ripristino dei mo-, saici e delle vetrate artistiche, alle insegne luminose-. L'iniziativa ha riscosso successo anche all'estero, tanto che sono già stati chiesti due seminari sul colore a Lugano e a Nizza. -Il Comune — afferma Chiara Bralda, 10 anni, che ha seguito 11 corso di tecniche decorative murali — ci aveva promesso un impiego quasi sicuro, in effetti il centro cittadino è un mercato potenziale immenso-. Invece è prevalso l'Immobilismo, soltanto in parte giustificato da scandalo delle tangenti. Alcuni futuri «maestri d'arte» non hanno trovato lavoro, altri si arrangiano con prestazioni in nero presso qualche restauratore di pochi scrupoli, qualcuno è stato assunto nella bottega dove si è svolto l'apprendistato. Sorte migliore è toccata a tre ragazzi (Enrico Guidetti, Leonardo Malorano e Cristina Maggiora), che hanno preferito il settore delle insegne dipinte. -Inutile cercare un lavoro dipendente. Ci siamo seduti intorno a un tavolo, abbiamo discusso e deciso di rischiare-. Con l'aiuto dell'impresa artigiana «madre», il gruppetto ha dato vita a una società che, dopo poche settimane di impegno, è già riuscita a farsi conoscere sul mercato. Un piccolo «gioiello» dell'arredo urbano che va tutelalo

Persone citate: Cristina Maggiora, Enrico Guidetti, Giovanni Brino, Leonardo Malorano

Luoghi citati: Lugano, Nizza, Torino