Al contadino piace l'informatica se in cascina è entrato il computer

Al contadino piace l'informatica se in cascina è entrato il computer Al contadino piace l'informatica se in cascina è entrato il computer Alla 'rivoluzione verde» In' agricoltura, basata sull'impiego sistematico delle macchine per alleviare la fatica dell'agricoltore e razionalizzare la produzione, sta oggi subentrando una vera e propria »evoluzione verde», fondata sull'utilizzazione dell'Informatica a vasto raggio, attraverso un'azione che permetta di sfruttare le risorse e salvaguardare l'ambiente nel quale le aziende agricole operano. Le attuali tendenze nell'impiego dell'Informatica nelle campagne confermano la necessità d'una profonda trasformazione del ruolo dell'agricoltore, il quale deve ogni giorno di più diventare l'autentico gestore del sistemi d'informazione che governano la sua azienda: in tale prospettiva acquista sempre maggior rilevanza il concetto di «apronfea», che presuppone l'introduzione di sistemi integrati direttamente finalizzati alle esigenze degli utenti. Nel settore zootecnico, si calcola che in Italia vi siano oltre mille stalle computerizzate, con 200 mila capi controllati. Non esistono statistiche regionali, per cui è difficile sapere con esattezza quale sia la situazione In Piemonte. Però si conoscono molti casi di allevamenti — nel Cuneese soprattutto, ma anche nelle province di Alessandria, di Torino e di Vercelli — controllati da sistemi elettronici. Uno dei compiti principali del computer nella stalla è quello di automatizzare l'alimentazione del bestiame; per questo, l'investimento medio per capo si aggira sulle 250-300 mila lire, con prezzo minimo d'impianto sugli 8-10 milioni. Il livello minimo di convenienza è sui 70-100 capi; la produttività aumenta circa del 10-20 per cento. Un altro settore dove 11 computer si sta diffondendo, come abbiamo detto, è la viticoltura, ma per usi particolari, come ad esempio la centralina elettronica per 11 controllo delle malattie e l'esecU' zione degli Interventi antlpa rassltari. La peronospora è sempre un nemico temibile per 1 viticoltori. E se ormai la vittoria sulla malattia è quasi sempre' sicura, è comunque costosa, per 1 ripetuti trattamenti antiparassitari che sono necessari. E' stata quindi salutata con grande Interesse in Piemote, nelle Langhe e nel Monferrato, la comparsa delle centraline mlcroclimatiche, che consentono di ridurre il numero del trattamenti e di eseguirli soltanto quando sono veramente necessari. Le cornaline cui ci riferiamo sono le Agrel, costruite dalla Sepa (società del Gruppo Fiat). Si tratta di apparecchiature concepite appositamente per rilevare e elaborare 1 dati relativi alle Infezioni peronosporlche mediante una serie di sensori Le centraline sono ormai sul mercato da qualche anno, e ora cominciano ad arrivare 1 dati delle prime sperimentazioni pratiche. Una di queste — fatta da un Centro di formazione professionale — ha indicato notevoli vantaggi economici, con 11 risparmio di due, tre trattamenti antiperonosporicl l'anno, contro un relativamente basso costo di acquisto e di esercizio. Oltre a questo aspetto, che rappresenta la spinta iniziale per l'acquisto dello strumento, sono stati messi in evidenza altri vantaggi, legati alla divulgazione della lotta guidata in viticoltura, dove la centralina riveste un ruolo di primo plano. Le prove sono state fatte, come abbiamo detto, con gli apparecchi denominati Agrel 18 e Agrel 28; quest'ultimo è uno strumento di costruzione, più recente, che si differenzia dal primo perché è In grado di visualizzare il progredire delle Infezioni sia primarie che secondarle, mediante due programmi di elaborazione diversificati. La centralina elettronica è programmata per dare 11 se¬ gnale di via alle infezioni quando 11 sensore di 'foglia bagnala» rimane attivato per un periodo variabile da due a cinque ore, In relazione all'andamento della temperatura, e il pluvlostato ha segnalato l'avvenuta pioggia. Le Infezioni successive vengono considerate determinanti al fini della lotta solo dopo 72 ore dal segnale di partenza dell'Infezione precedente. Dall'indagine compiuta è emerso che, in quasi tutti 1 casi, tra i trattamenti microclimatici intercorre un periodo più lungo rispetto a quelli a calendario fisso. Il risparmio economico conseguente è stato di 178.500 lire ad ettaro In un'azienda tipo che ha usato prodotti a base di Curzate, e di 104.038 lire In un'altra, che ha usato prodotti a base di Mancozeb. Il risparmio aziendale dimostra la possibilità di ammortizzare la spesa per l'acquisto della centralina già dal primo anno d'impiego.

Luoghi citati: Alessandria, Italia, Monferrato, Piemonte, Torino, Vercelli