Il rilancio dell'Olivetti è partito dal nuovo patrimonio tecnologico

Il rilancio dell'Olivetti è partito dal nuovo patrimonio tecnologico Il rilancio dell'Olivetti è partito dal nuovo patrimonio tecnologico In un servizio apparso poche settimane fa, Newsweek, ha definito li «caso Olivetti,, •tra le più significative vicende di rilancio nella storia europea.. Le cifre parlano chiaro: l'84 ha fatto salire il volume d'affari a 4573 miliardi (3736 l'anno precedente) per, l'intero gruppo, divenuto una multinazionale con 20 società associate fuori Italia e parte-) clpazloni in numerose altre. La gamma del prodotti resulta estremamente diversificata: personal, macchine per scrivere, da calcolo e contabili, sistemi di gestione, terminali, apparecchiature perj raccolta, sistemi di telecomunicazione, unità periferiche. Ma scendendo dal capogruppo alle altre aziende «in retela branca si allarga ulteriore mente con software, circuiti; elettronici, macchine utensili, a controllo numerico, robotica ecc. Buona parte del merito va alla ricerca che in casa Oli-, vetti è sempre stata un flore all'occhiello Lo scorso anno In questo se'.tore sono stati investiti oltre 230 miliardi. Ciii addetti negli uffici di Ivrea risultano duemila, ma; bisogna aggiungere quelli ch<- lavorano in laboratorio a Cupertino (California) o nei centri specializzavi che l'Oli-yetti ha In Francia e Svizzera: complessivamente il 6,8% del personale. ■! Proprio in questo ambito si colloca l'intesa con la AT&T, colosso mondiale nel settore telecomunicazioni: all'Olivet- U la lega un patto d'alleanza industriale e finanziaria che solo la competitività guadagnata dall'azienda eporediese su altri concorrenti Usa o del Giappone ha reso possibile. Nel Paese del Sol Levante, anzi, il Capogruppo è l'azienda italiana più affermata, con duemila dipendenti e un'immagine di grande prestigio. Ma vale la pena parlare anche delle consociate. La Zincocelere di Cavaglià, per esemplo, dà lavoro a 680 dipendenti e con 70 miliardi di fatturato per l'84 rappresenta il più importante centro europeo nel settore circuiti stampati. Ne ha prodotto per' complessivi 140 mila metri quadri, in gran parte della serie tecnologicamente più innovativa: quelli, multistrato. Sostituiscono, in sintesi, le centinaia di fili elettrici (con relativi morsetti e saldature) che sarebbero necessari In ogni computer per garantirne il funzionamento. Si lavo¬ ra in ambienti dèpolverlzzatl a climatizzazione fissa ed i coliaudi risultano particolarmente selettivi. Un ultimo sguardo d'insieme al gruppo. Strutturato come una multiazienda global competitor. ha trovato nella svizzera Hermes Precisa International (prodotti per ufficio) e nella francese Societé Nouvelle Lagobax (sistemi Informatici) la chiave per incrementare ulteriormente la sua presenza in Europa. Anche in campi fortemente innovativi quali l'automazione Industriale l'Ollvetti sta costruendosi un patrimonio tecnologico di prim'ordine attraverso quattro società che •curano- il settore sotto prospettive diverse ma complementari. Importante anche l'ambito «beni strumentali-, dove un accordo del 1982 con l'americana Alien Bradley ha dato origine alla Osai A-B, con sbocchi rilevanti sul mercato statunitense.

Persone citate: Alien Bradley, Cupertino, Hermes Precisa International

Luoghi citati: California, Cavaglià, Europa, Francia, Giappone, Italia, Ivrea, Societé Nouvelle Lagobax, Svizzera, Usa