Mi candido ballando

Mi candido ballando Festa in discoteca: è la novità delle elezioni 1985 Mi candido ballando Locali affollati, allegrìa, confusione: un modo diverso per farsi propaganda - Dai socialisti ai liberali ai democristiani, è un'affannosa ricerca della sala più alla moda -1 giovani puntano ancora sul manifesto, tramontano i comizi in piazza Davanti alla discoteca c'è la fila, tanti giovani vogliono entrare, hanno in mano un cartoncino d'invito giallo. Ma c'è il tutto esaurito alla festa elettorale di Ermanno Tedeschi, 24 anni, il candidato liberale «Nuovo», che ammicca da centinaia di manifesti. Le feste da ballo attirano. Che cosa c'è di meglio di incontrare amici vecchi e nuovi ascoltando musica? Il ragionamento fa breccia. Cosi, ne citiamo solo alcuni, anche i socialisti Alessio, Bellavita, Spaglinolo e il liberale Re invitano i ragazzi (sperando che abbiano almeno 18 anni) nelle discoteche «in», una tentazione cui non sfuggono i de, mentre i comunisti organizzano rendez-vous nelle sale dell'Arci. Nei punti della città dove sono annunciati 1 comizi, non c'è, al contrarlo, nessuna ressa. Al massimo 10-20 persone. Sono due sintomi di una campagna elettorale in cui la ricerca delle preferenze sta mutando fisionomia, dove, anche se nessuno l'ammette, le spese aumentano, in una corsa che impegna tipografie, uffici pubblicitari, tv private invase da spot di pochi secondi che alla fine assorbono decine di milioni. Una corsa al voto senza esclusione di colpi e di «semi*: cosi i socialisti spediscono agli eventuali futuri elettori semi di garofano. Nel manifesto credono soprattutto i giovani, i candidati più attenti forse aspettano gli ultimi giorni per affollare del loro volti (sempre serri denti) 1 tabelloni municipali. Alcune tipografie in questi giorni lavorano solo per i politici. E anche qui 1 conti saranno pesanti. Più che murales vengono stampati volantini tradizionali e dalle forme più strane. Il de Piacentini, ad esemplo, ha fatto riprodurre la propria carta d'Identità, con il numero da apporre sulla scheda e con le proprie doti morali. Uno sguardo nel partiti. I comunisti si affidano alla propaganda collettiva, «privilegiano» alcuni candidati. L'ex sindaco Novelli punta molto sul contatto con la gente, va nei rioni popolari. Nella de le forme di sponsorizzazione sono scelte ad personam o a gruppi, secondo le diverse correnti. Il vice segretario Bodrato, oltre all'impegno di capolista per 11 Comune, ha quello di leader nazionale: distribuisce le proprie serate fra comizi torinesi e in provincia. S'incontrano poi i terzetti, il penalista Galasso, cui si affiancano Nardullo e Provvlslero per fare molte cose Insieme, gli «isolati», Antonello Angeleri, con un'organizzazione familiare: il padre Agostino pensa a tutto, dal manifesto all'apparizione In tv. Chi, come il de Oalotti, convoca conferenze stampa per dire che la sua «campagna» sarà poverissima: si limita ad incontri con cittadini, cerca l'aiuto di un collega e amico sicilia no che ha tante conoscenze a Torino, accetta inviti alle tv, nell'ambito di Forze Nuove, accanto all'ex sindaco Porcellana e al sindacalista Fantino. Quando il capolista è un ministro nascono altri problemi: per 11 psdi Romita la settimana si divide fra impegni di governo e di candidato al Comune, ma, nonostante tutto, probabilmente troverà 11 tempo per bere una «blon- da» alla «Festa della birra e della politica», annunciata da Glangrandc. Nessun problema per il missino Martinat. Ha bandito la propaganda dei manifesti personali, impegnandosi a tirare la cordata al partito e ai fedelissimi Marta Mlnervlnl, Antinoro e Bedendo, in modo meno costoso. Anche là sinistra socialista crede alle feste. «E' il sistema migliore per conoscere i propri elettori-, dice Roberto Neblolo, vice segretario provinciale, che con il sindaco Cardetti, Franca Prest, Mollo e Moretti ha partecipato ad un incontro in musica (.. Ed è stato un successo-, osserva Neblolo) In un locale di via Nizza. Le due liste del verdi puntano sull'ecologia, contro 11 nucleare e 1 «marchingegni» Inventati per deturpare l'ambiente e complicare l'esistenza. I pensionati, con i loro trentenni In lizza, annunciano battaglie per migliorare la seconda parte della vita. Piemont preconizza l'autonomia, parla in dialetto, tentando di convincere anche con i versi del poeta Bodrero. I liberali si affidano al prestigio del capolista, avv. Chiusane, lo presentano con pagine pubblicitarie sul giornali. Cosi il prl, che «reclamizza» il proprio numero uno, Longo, affidandone la cura dell'immagine ad uno studio specializzato. Dp infine difende cassintegrati e disoccupati con tavoli di propaganda davanti alle fabbriche. Giuseppe Sanglorgio

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